Non bastassero i giornali italiani, ci pensano anche quelli stranieri ad aumentare il “monte lodi” del governo italiano. La combo Draghi -Mattarella fa sognare, almeno all’estero. La scorsa settimana era stato un editoriale del Financial Times a tessere lodi sperticate nei confronti di palazzo Chigi. Ieri è stata volta dell’ Handelsblatt, un po’ l’equivalente tedesco del nostro Sole 24 Ore. Curioso come dopo soli 6 mesi al governo, il quotidiano economico di Dusseldorf, attribuisca a Draghi anche il merito di aver portato continuità (e serietà) in un paese caratterizzato dal secondo dopo guerra in poi da continui cambi di governo. A chi guarda dall’estero e in modo a volte un po’ superficiale la complicata realtà italiana, sfugge regolarmente che i quarant’anni post seconda guerra mondiale sono stati invece caratterizzati da un’inscalfibile continuità di linea di governo a marchio Democrazia cristiana, al di là degli avvicendamenti a palazzo Chigi, più valvola di sfogo di tensioni all’interno alla maggioranza.

“Il riformatore credibile”, è il titolo dell’articolo che Handelsblatt dedica a Mario Draghi. “Che si parli con imprenditori o manager, ministri o diplomatici: Draghi ha restituito la credibilità all’Italia. Si può di nuovo contare sul Paese”. Il presidente del Consiglio, scrive il corrispondente dall’Italia Christian Wermke, “possiede autorevolezza, e questo al di sopra dei confine fra i diversi partiti. Una condizione che pochissimi premier sono riusciti a ottenere in Italia finora – aggiunge – neppure il tecnocrate Giuseppe Conte”. Non si capisce bene perché l’appellativo di tecnocrate sia riservato a Conte e non a Draghi ma tant’è. “Draghi ha reso l’Italia un partner affidabile in Europa e anche di più”. Rispetto alle priorità iniziali che si era posto, l’accelerazione della campagna vaccinale e le modifiche del piano per la ricostruzione d’Europa, scrive il giornale, Draghi è riuscito su entrambi i fronti. Draghi ha posto nuove priorità, ha dato più peso al cambiamento verde e allo sviluppo delle strutture deboli del sud. E ha mantenuto la deadline. Puntuale è arrivato il nuovo piano alla Commissione Ue, un segnale: cara Europa, puoi fidarti di nuovo di noi“.

L’analisi del quotidiano tedesco riecheggia molto da vicino quella apparsa pochi giorni fa sul quotidiano londinese. Il Financial Times è corda che vibra se pizzicata da quella comunità finanziaria anglosassone che si divide tra Londra e New York. Quelle che compaiono sulle sue pagine non sono semplici “opinion” ma anche messaggi, a maggior ragione se scritti dal una penna pregiata come quella del responsabile per l’Europa Ben Hall. L’auspicio del quotidiano londinese è che Draghi rimanga in carica (almeno) fino al 2023 e che Mattarella inizi un secondo mandato. Chi ha orecchie per intendere intenda. L’inizio dell’editoriale, onestamente, non è dei più folgoranti e originali. Si ricorda come in questa “estate di grandi successi” l’Italia abbia vinto gli europei di calcio, la competizione canora Eurovision, le più importanti gare di atletica alle Olimpiadi, battendo quello che erano “low expetations”. Ma il più grande successo del paese, continua Hall, è quello di avere ora un governo che funziona (…) con imprenditori, partner europei e investitori internazionali “delighted”, ossia molto molto felici.

“In sei mesi Draghi ha gettato le fondamenta per la rinascita (….) e il paese ora “trasuda” ottimismo”. Anche il FT cita i progressi della campagna vaccinale, che come numeri sopravanza ormai Francia e Germania, e l’apprezzamento di Bruxelles per il piano sull’utilizzo dei fondi europei che il precedente governo non era invece riuscito a conquistarsi. Ma per super Mario le sfide sono tante, avverte l’editoriale, a cominciare dalla cruciale riforma fiscale. La domanda che tutti si pongono è quanto resterò in carica Draghi? Le elezioni saranno nel 2023 ma il presidente del Consiglio potrebbe essere tentato di subentrare a Mattarella il cui mandato scade . “L’ideale, conclude il Financial Times, sarebbe convincere Mattarella ad iniziare un secondo mandato e far restare Draghi in carica fino al 2023. Con Germania e Francia che si avviano verso le elezioni l’Italia è ora il polo della stabilità europea”.

In entrambi gli articoli, di numeri ce ne sono davvero pochini, tuttavia è inutile negare che la fiducia sia un asset impalpabile ma di grandissimo valore. Articoli di questo tenore che compaiono sui più importanti fogli economici internazionali sono senz’altro un aiuto per il paese. Sono questi titoli che spesso formano i giudizi “compra o vendi” degli investitori, non sempre basati su analisi particolarmente sofisticate. Così come è indubbio che questi quotidiani siano anche i veicoli attraverso cui gli establishment più potenti d’Occidente veicolano i loro “consigli”.

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