“Stiamo cercando di creare un piccolo corridoio umanitario per salvare le nostre collaboratrici in Afghanistan e non solo. Donne che hanno sempre lavorato per i diritti e l’emancipazione delle donne e che oggi sono finite nel mirino dei talebani che stanno facendo rastrellamenti casa per casa per trovare tutte le persone che hanno collaborato con gli occidentali”. Lo racconta Luca Lo Presti, presidente della Fondazione Pangea Onlus impegnato da 18 anni sul fronte dell’emancipazione femminile in Afghanistan. Molti documenti a Kabul sono stati distrutti dalle operatrici: “Rischiano la loro vita, lo stupro, cose che non vogliamo neanche immaginare: diventa importante metterle in sicurezza”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione