A venti giorni dall’inizio della campagna in Israele per la terza dose, arrivano i primi dati sull’efficacia. “Il vaccino Pfizer ad una settimana o oltre dell’inoculazione, mostra una efficacia contro il virus dell’86% tra gli over 60“. Numeri che arrivano mentre si discute ancora sull’opportunità della terza somministrazione anche se gli Usa – come anticipato dal Washinton Post – ormai hanno deciso che faranno il richiamo.

Lo studio è stato condotto dal Maccabi, la maggior cassa mutua di Israele. Al momento oltre 1 milione di persone ha avuto il booster dopo la doppia immunizzazione. Lo studio ha comparato quasi 150mila persone al settimo giorno dalla terza dose, con oltre 675mila individui – distinti per età, genere, stato sociale e gruppo di popolazione – con solo 2 dosi tra gennaio e febbraio 2021, 5 mesi prima. Nel primo gruppo a diventare positivi sono stati in 37, mentre nel secondo 1.064.

Gli Stati Uniti cominceranno a distribuire ad ampio raggio le terze dosi a partire dal 20 settembre. “I dati disponibili mostrano chiaramente che la protezione contro l’infezione da coronavirus diminuisce con il tempo, e in coincidenza con la variante Delta, iniziamo a vedere una protezione ridotta contro la malattia in forma moderata e lieve. Abbiamo concluso che un richiamo sia necessario per massimizzare la protezione da vaccino e prolungare la sua durata”, si legge in una nota firmata dalla direttrice dei Centri per la prevenzione delle malattie (Cdc) Rochelle Wakensky e il capo della Food and Drug Administration (Fda) Janet Woodcock. L’inoculazione della terza dose di Pfizer o Moderna, si spiega, dovrà quindi essere effettuata otto mesi dopo la seconda.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Via Lattea, scoperto un gruppo di stelle che forma una insolita sporgenza diagonale

next