L’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile, ha rilasciato alla società Ita (Italia trasporto Aereo) il Certificato di operatore aereo (Coa) e la Licenza di esercizio di trasporto aereo. Lo si legge in una nota dell’Enac. “Ita può decollare. L’augurio è che la nuova compagnia di riferimento nazionale contribuisca alla ripartenza del settore, contribuendo, in modo deciso a superare le difficoltà derivanti dalla crisi pandemica”. Così il presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Pierluigi Di Palma, commenta in una nota. “L’Enac continuerà nel proprio compito istituzionale e tecnico per garantire l’avvio operativo di Ita, vigilando sul rispetto degli interessi pubblici e dei diritti dei passeggeri che costituiscono elementi essenziali del business del trasporto aereo”, aggiunge.
La certificazione Enac permette alla nuova compagnia, che raccoglie il testimone da Alitalia, di iniziare a vendere i propri biglietti, forse già da questa settimana. Quello dei biglietti è un nodo caldo. Nei giorni scorsi era scoppiata la polemica per il fatto che la vecchia Alitalia continuava a vendere i biglietti sul proprio sito anche per voli successivi al 15 ottobre, quando cioè cesserà l’operatività, in coincidenza con il decollo di ITA. La cosa ha suscitato l’immediata “irritazione” della nuova società, mentre da ambienti vicini alla vecchia compagnia è poi arrivata la spiegazione: la chiusura alle vendite dei voli è subordinata all’effettiva commercializzazione dei biglietti da parte di Italia Trasporto Aereo. Posizione non condivisa però da Ita. Situazione che genera ovviamente incertezza tra i viaggiatori intenzionati ad acquistare un volo per il prossimo autunno. Il Ministero per lo sviluppo economico ha comunque assicurato che gli acquirenti di biglietti per voli successivi al 15 ottobre “saranno tutelati” e a questo fine c’è un fondo biglietti da 100 milioni per rimborsare i viaggiatori.
Nel pomeriggio il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto ministeriale (di concerto col Mef) che autorizza lo stanziamento di 60 milioni per l’Alitalia: si tratta della seconda tranche dei 100 milioni previsti dal decreto sostegni bis per la continuità territoriale. Il decreto passa ora al Ministero dell’economia per la firma.
Nel frattempo però comincia a serpeggiare una certa preoccupazione per il rischio che la partenza di Ita possa subire qualche ritardo, con i sindacati che chiedono chiarezza e si appellano al governo perché avvii al più presto un confronto. Mancano infatti ancora i bandi di gara, a partire da quello per il marchio, oltre alla formalizzazione, da parte della Commissione Ue, del sostanziale via libera all’operatività di Ita annunciato il 15 luglio scorso. Timori su cui hanno rassicurato nei giorni scorsi ambienti vicini al dossier Alitalia, precisando come né il Mise né i commissari siano in ritardo con l’adempimento degli atti formali per procedere non appena sarà emessa la decisione finale della Commissione Ue.