Se c’è un marchio che negli ultimi mesi ha sicuramente attirato moltissima attenzione è realme. Con la presentazioni di prodotti a prezzi aggressivi e, più recentemente, con l’annuncio di nuove tecnologie innovative e top di gamma competitivi, si sta velocemente ritagliando spazio nel cuore di moltissimi utenti anche in Europa. Abbiamo avuto la possibilità di provare per qualche settimana realme GT Master Explorer, il flagship del brand che, pur non arrivando in Italia, dimostra come non ci sia da prendere sottogamba un marchio dalla velocità di crescita così impressionante.
Come il modello che l’ha preceduto, anche realme GT Master Explorer è dotato di una copertura in eco-pelle, questa volta caratterizzata dalla presenza di alcuni rilievi rettangolari che secondo il marchio dovrebbero richiamare l’aspetto di una valigia. Il logo realme argentato, la firma del designer Naoto Fukasawa, l’alloggiamento per il comparto fotografico in vetro dal riflesso elaborato, sono tutti elementi di design che si apprezzano moltissimo dal vivo, quando si ha in mano il dispositivo.
In un mondo in cui gli smartphone di fascia alta stanno diventando sempre più grandi e pesanti, utilizzare questo realme GT Master Explorer, del peso di soli 185g e dalle dimensioni di 159,9 x 72,5 x 8,8 mm, è sicuramente soddisfacente.
Parlando del display, questa è una delle aree in cui realme GT Master Edition migliora rispetto al GT classico. Troviamo un pannello AMOLED leggermente curvo ai lati con risoluzione FullHD+ e frequenza di aggiornamento a 120Hz. Non solo, è in grado di raggiungere 1100 nit di luminosità di picco garantendo che la certificazione della compatibilità con i contenuti HDR10+ sia sfruttata sapientemente.
Dal punto di vista estetico e del display questo prodotto ha davvero poco da invidiare ai top di gamma di altri brand. A differenza di realme GT base, tuttavia, non troviamo un SoC Qualcomm Snapdragon 888, al contrario troviamo un più modesto Snapdragon 870. Non fatevi ingannare però, difficilmente anche affiancandoli è possibile distinguere differenze in prestazioni se non osservando i risultati dei test benchmark.
Non vogliamo farvi intendere che l’autonomia di questo smartphone sia così impressionante da potervi dimenticare di ricaricarlo, perché non è questo il caso, tuttavia la possibilità di poter recuperare preziosa “energia” a 65W di potenza, è una comodità a cui al giorno d’oggi diventa difficile rinunciare.
Complici anche gli altri smartphone, soprattutto cinesi, che negli ultimi anni hanno continuamente visto evolversi le tecnologie di ricarica rapida, sapere che il proprio telefono può passare dallo 0% al 100% in poco più di 30 minuti, permette di vivere decisamente più rilassati e senza ansia da batteria scarica.
Lo smartphone ha comunque un’autonomia lodevole, nonostante una batteria non esageratamente grande che si attesta sui 4500mAh. Molto probabilmente per via del firmware installato dedicato al mercato cinese, in cui mancano completamente i servizi Google e le app social a cui siamo abituati, lo smartphone è in grado di presentare un’autonomia molto più elevata rispetto a un prodotto con un hardware equivalente in vendita nel nostro mercato.
Nonostante si tratti di un marchio relativamente giovane, nonostante per farsi conoscere l’azienda stia puntando su prodotti dall’ottimo rapporto qualità prezzo e nonostante esistano di certo prodotti più avanzati (e più costosi) sul mercato, sottovalutare realme è un gravissimo errore.
L’azienda è entrata nella top 5 dei produttori di smartphone in Europa ed è stata l’azienda più rapida al mondo a raggiungere l’obiettivo di 100 milioni di smartphone spediti. La velocità alla quale è stata in grado di entrare nel cuore degli utenti è senza precedenti e non sembra proprio che abbia intenzione di fermarsi.
Con l’annuncio di realme Flash e della tecnologia di ricarica magnetica MagDart, resa disponibile anche alle aziende concorrenti per velocizzare l’espansione dell’ecosistema, realme ha dimostrato di non aver paura di spingere ancora una volta i limiti della tecnologia. L’ha dimostrato anche quando è stata una delle prime aziende ad annunciare la ricarica rapida a ben 125W e, prima ancora, quando ha lanciato uno dei primi smartphone con fotocamera da 64MP.
La strada per entrare nell’olimpo dei brand più blasonati e desiderati dagli utenti, magari prendendosi il posto che un tempo era di Huawei, è ancora lunga e non certo facile. Se c’è però un’azienda che potrebbe avere le carte in regola per combattere ad armi pari con i big del settore nel prossimo futuro, è indubbiamente realme, sempre che continui a crescere, migliorare e ad innovare con questa rapidità.