Dal 1 ottobre in Israele non ci saranno più limitazioni alla donazione di sangue per i gay. Ad annunciarlo è stato il ministro della sanità Nitzan Horowitz del Meretz (sinistra), apertamente gay, che ha parlato di “fatto storico”. “Ho ordinato che le domande sprezzanti e irrilevanti, retaggio di uno stereotipo che appartiene alla storia, vengano rimosse dal questionario dei donatori – ha affermato il ministro – La discriminazione contro i gay nelle donazioni di sangue è finita. Non c’è differenza tra sangue e sangue. Questo è un passo storico verso l’eguaglianza dei diritti per la Comunità Lgbt in Israele”. Horowitz è l’unico membro apertamente gay del gabinetto del primo ministro Naftali Bennett.

Il divieto per gli uomini omosessuali o bisessuali viene dagli anni ’80 con la diffusione dell’Aids. Solo recentemente le cose sono iniziate a cambiare. Nel 2017 il Paese si è uniformato alla pratica internazionale ma con una limitazione: non aver avuto nell’anno precedente rapporti sessuali a rischio con altri uomini. Al momento della compilazione dei moduli per la donazione veniva espressamente fatta richiesta di questo requisito. In caso di risposta positiva, gli uomini potevano donare il sangue, ma questo veniva congelato per diversi mesi e usato solo dopo che il donatore era stato testato per l’Hiv.

Nella formulazione in vigore dal prossimo autunno, la domanda dei questionari invece riguarderà solo il fatto di “avere avuto rapporti sessuali ad alto rischio” con un nuovo o multipli partner, senza tuttavia riferimento di genere o di orientamento sessuale. Inoltre per i potenziali donatori che hanno dichiarato comportamenti a rischio, il divieto di donare il sangue varrà solo per 3 mesi e non più i 12 previsti attualmente.

La comunità gay del Paese ha accolto con grande entusiasmo e clamore la notizia sottolineando lo “storico passo per i gay e per la società israeliana sulla strada dell’eguaglianza. Il sangue di centinaia di migliaia di cittadini non è di seconda classe”.

Proprio lo scorso giugno anche il Regno Unito aveva cancellato le stesse restrizioni, ispirandosi alla decisione presa dagli Stati Uniti esattamente un anno prima che, in ragione di un calo nelle scorte di sangue nazionali, hanno autorizzato la donazione del sangue anche agli omosessuali e bisessuali.

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