Da 40 giorni il missionario laico si è rifugiato in montagna, immerso nella preghiera e nel silenzio, nutrendosi solo con pane e acqua per contrastare "l'escalation del male, il proliferale della immoralità, delle ingiustizie e delle violenze in tutte le città e in tutti i Paesi del mondo"
“Toglierò il disturbo staccandomi da tutto e da tutti, rimanendo in montagna”. Sono le parole usate da Biagio Conte, il frate laico che ha aperto diverse comunità a Palermo per assistere i senzatetto e i poveri attraverso la “Missione” che porta il suo nome. “Siamo diventati responsabili e fautori nel produrre nuove povertà, nuove emarginazioni, disagi mentali, depressioni, suicidi e nuovi senzatetto e profughi lasciati alla deriva. E’ chiaro che chi parla con questi toni non sempre è gradito, per questo toglierò il disturbo, ma un giorno la verità verrà a galla”, continua il frate, che ha deciso di ritirarsi in montagna e lasciare dunque la missione a Palermo.
Da 40 giorni il missionario laico si è rifugiato in montagna, immerso nella preghiera e nel silenzio, nutrendosi solo con pane e acqua per contrastare “l’escalation del male, il proliferale della immoralità, delle ingiustizie e delle violenze in tutte le città e in tutti i Paesi del mondo”. Secondo Fratel Biagio “per vincere tutto questo malessere, compreso il Covid di cui siamo pure noi responsabili, dobbiamo tutti insieme unirci in penitenza e digiuno: solo così il buon Dio potrà liberarci e salvarci da tutti i nostri peccati, dai nostri errori, dai nostri vizi, dal nostro orgoglio e dal nostro io. E’ doveroso ritornare al buon Dio e al nostro prossimo, per ricostruire tutti insieme un mondo di vera giustizia e di vera pace”.