Si è chiuso il raduno abusivo in corso da sei giorni vicino al lago di Mezzano, nel Viterbese. A dirlo è lo stesso sindaco di Valentano, il paese più interessato dell’area, Stefano Bigiotti: “L’area è stata liberata. Non c’è più nessuno all’interno. Non posso che esprimere soddisfazione. Il ministro Lamorgese, che ieri pomeriggio mi ha contattato personalmente, ha mantenuto l’impegno preso di liberare l’area entro oggi. Le operazioni si sono svolte nel massimo rispetto delle persone. Ora sono già al lavoro per rimuovere al più presto i rifiuti lasciati nel terreno”.
Il rave party era iniziato nella notte fra il 13 e il 14 agosto e a poche ore dal suo esordio un partecipante di 24 anni era stato trovato morto nelle vicinanze. Due partecipanti sono stati inoltre ricoverati in stato di agitazione negli ospedali di Pitigliano e di Grosseto. Il più grave è stato condotto in quello del capoluogo. Secondo quanto appreso da fonti sanitarie i medici stanno cercando di capire la causa clinica delle patologie.
Dopo le numerose richieste d’aiuto da parte delle amministrazioni locali, la polizia è intervenuta fra il 18 e il 19 agosto e hanno identificato circa 2mila persone. “Finalmente è stato ripristinato lo Stato di diritto a Valentano”, prosegue il sindaco Stefano Bigiotti, “Ringrazio tutte le forze dell’ordine per l’impegno costante profuso per tutta la durata del rave abusivo e in particolare per aver consentito di ripristinare la legalità nel nostro territorio, sgomberando l’area occupata già nelle prime ore dell’alba”. Le forze dell’ordine che stanno presidiando l’area hanno sequestrato a carico di due cittadini olandesi un furgone con rimorchio contenente materiale acustico e gruppi elettrogeni, mentre un secondo sequestro è in atto nei confronti di due italiani che sono stati bloccati a bordo del proprio mezzo pesante contenente materiale acustico, dopo aver tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi di uscita. Lo fa sapere la questura di Viterbo.
Appuntamento annuale, l’evento riunisce migliaia di ragazzi da tutta Europa. Secondo la stima dei comuni interessati come Pitigliano, Manciano e Sorano, il numero dei partecipanti ha toccato il picco raggiungendo quota 10mila il giorno di Ferragosto, mentre nei giorni successivi il numero è sceso tra le 6mila e le 8mila presenze. L’area, un terreno di aperta campagna, è stata organizzata con tir attrezzati per la musica: numerosi partecipanti hanno posteggiato camper e roulotte allestendo un campeggio di grandi dimensioni. Il deflusso è iniziato nelle ore serali del 18 agosto, quando alcuni ragazzi hanno lasciato l’area perché – riferiscono le agenzie di stampa – rimasti senza cibo. Altri si sono invece addormentati accampandosi per le strade dei paesi. Fra questi anche Manciano e Sorano, sul versante della Toscana. Secondo la stima dei comuni interessati come Pitigliano, Manciano e Sorano, il numero dei partecipanti ha toccato il picco raggiungendo quota 10mila il giorno di Ferragosto, mentre nei giorni successivi il numero è sceso tra le 6mila e le 8mila presenze. L’area, un terreno di aperta campagna, è stata organizzata con tir attrezzati per la musica: numerosi partecipanti hanno posteggiato camper e roulotte allestendo un campeggio di grandi dimensioni.
“Da subito ho manifestato una enorme preoccupazione per quanto accadeva nel nostro Comune, ma anche per la salute e la sicurezza degli stessi giovani partecipanti al rave, che purtroppo ha avuto un triste epilogo con il decesso di un ragazzo, due denunce per violenza sessuale e altri giovani ricoverati in gravissime condizioni”, ha proseguito il primo cittadino Bigiotti, augurandosi che
“criticità del genere non abbiano mai più a ripetersi su tutto il territorio italiano, anche per il dovuto rispetto verso chi opera con grande sacrificio e difficoltà nel rispetto delle regole, della proprietà privata e dell’ambiente”.
Il caso ha causato preoccupazione e allarme sia per i danni procurati all’ambiente sia per il rischio di assembramenti. “La situazione è fuori controllo“, ha fatto sapere nella giornata di ieri l’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato. “Nessuna trattativa è possibile. Va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento. I servizi della Asl segnalano una situazione grave”. L’allarme era arrivato anche dal sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti: “Siamo molto preoccupati”, aveva detto a LaPresse. Per il Covid ma non solo. Ci sono anche questioni di ordine pubblico e di sicurezza – prosegue -. Il Comune è totalmente inerme, siamo spettatori, la responsabilità è in capo al Viminale. Ho fiducia nel suo intervento”.