Mentre l’Occidente discute se e quanto credito dare alle promesse dei talebani sul rispetto dei diritti umani – già smentite da violenze e omicidi – il mullah Abdul Ghani Baradar, capo dell’ufficio politico del movimento, è arrivato a Kabul. Il leader ha in agenda colloqui per formare un nuovo governo, mentre il fratello del presidente Ghani – fuggito negli Emirati Arabi – ha giurato fedeltà al nuovo regime. Che come prima cosa ha deciso di lanciare la sua prima fatwa: non si saranno più classi miste nelle scuole della provincia di Herat. Il risultato è che molte ragazze non potranno praticamente più studiare.
Il “pandemonio dell’aeroporto”. Usa temono attacchi Isis – Intanto le evacuazioni dall’aeroporto della capitale – rifugio di migliaia di afghani disperati che tentano di lasciare il paese – proseguono nel caos. Lo scalo è in una situazione di “pandemonio assoluto” con “almeno tre” corpi senza vita, secondo la testimonianza sul campo di Sky news. I soldati britannici, viene riferito, cercano di aiutare uomini, donne e bambini stretti nella calca di chi tenta disperatamente di entrare nello scalo per provare a fuggire, dopo la presa del potere da parte dei talebani. I cadaveri sono stati portati via dagli stessi uomini del regime, mentre l’ambasciata Usa ha lanciato un’allerta per chiedere di non recarsi in aeroporto. Secondo molti media americani, compreso il New York Times, c’è anche una possibile presenza di uomini armati dell’Isis tra le minacce che hanno portato l’ambasciata a lanciare l’appello a evitare la zona dell’aeroporto. Il timore è che i militanti della branca afghana dello Stato islamico possano approfittare della folla e del caos per sferrare attacchi per uccidere americani e mandare un chiaro avvertimento ai rivali talebani. A causa di queste minacce, riporta la Cnn, le forze americane sul campo starebbero predisponendo “percorse alternativi” a quelli finora utilizzati per permettere a cittadini americani ed afghani da evacuare di raggiungere in sicurezza l’aeroporto Hamid Karza.
Usa preoccupati: “Abbandonati elicotteri e aerei”- Come ha spiegato ieri il presidente Usa Joe Biden, in una tesissima conferenza stampa, l‘esito di questa pericolosa operazione di evacuazione senza precedenti non è scontato. Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, “la situazione della sicurezza all’aeroporto di Kabul ed all’esterno è molto fluida e dinamica, cambia di ora in ora”. Anche la corrispondente della Cnn, Clarissa Ward, è stata evacuata. La presenza sul campo di reporter internazionali per gli attivisti era considerata la prima garanzia che sul destino dell’Afghanistan non calasse l’attenzione. E mentre prosegue l’evacuazione del Paese, gli Stati Uniti sono al lavoro anche per fare il censimento delle armi fornite in 20 anni all’esercito afghano, mentre emergono immagini di combattenti talebani che brandiscono fucili di produzione statunitense e guidano Humvee abbandonati. Secondo quanto riporta la Cnn citando una fonte del congresso al corrente dei fatti, le stime iniziali suggeriscono che i talebani potrebbero ora essere in possesso anche di diversi elicotteri Black Hawk e altri velivoli militari Usa. Fra questi, potenzialmente, circa 20 aerei d’attacco A-29 Tucano. Secondo la fonte, ci sono indicazioni secondo cui solo un piccolo numero di velivoli siano stati spostati da una base a Kandahar prima che i talebani ne prendessero il controllo. È probabile che l’arsenale americano dei talebani non si limiti a piccole armi, ma anche a veicoli moderni resistenti alle mine e appunto Humvee: per questo motivo, secondo la Cnn, si registra preoccupazione al Pentagono. Una fonte del Congresso ha spiegato che il timore maggiore a Washington è che tali sistemi siano poi venduti ad altri che “li useranno contro di noi e i nostri alleati”.
Il muro greco contro i profughi- Se gli Usa temono per l’utilizzo delle armi pesanti lasciate in Afghanistan, a preoccupare la Grecia, come del resto gran parte dell’Unione europea, è invece il flusso di profughi: come riporta la Bbc il governo di Atene ha eretto una barriera dotata di un sistema di sorveglianza lungo un tratto di 40 chilometri del suo confine con la Turchia per fermare un’eventuale ondata di migranti dall’Afghanistan. “Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto”, ha detto ieri il ministro della Protezione dei cittadini, Michalis Chrisochoidis, durante una visita nella regione di Evros: “I nostri confini rimarranno inviolabili”. Le dichiarazioni di Chrisochoidis seguono i commenti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale un forte aumento della popolazione che lascia l’Afghanistan potrebbe rappresentare “una seria sfida per tutti”.
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La prima fatwa del talebani: stop classi miste – Intanto i talebani hanno iniziato a escludere dall’istruzione le donne. Si tratta della prima “fatwa”. Nelle università pubbliche e private della provincia di Herat, nell’Afghanistan occidentale, non sarà più permesso alle ragazze frequentare classi miste come riporta l’agenzia di stampa Khaama. Al termine di un incontro di tre ore tra docenti universitari, titolari di istituzioni private e funzionari Talebani, questi ultimi hanno sostenuto che non c’è giustificazione per continuare con le classi miste e ne hanno ordinato lo stop. I docenti hanno ribattuto che le università e gli istituti governativi sono in grado di gestire classi separate, mentre a causa del basso numero di studentesse gli istituti privati non possono permettersi di creare aule solo per ragazze. Il mullah Farid, capo dell’istruzione superiore dell’Emirato islamico afghano, che rappresentava i Talebani, ha sostenuto che la co-educazione deve cessare subito perché questo sistema è “la radice di tutti i mali nella società”. Farid, prosegue l’agenzia, in alternativa ha suggerito che docenti di sesso femminile e uomini anziani “virtuosi” possano insegnare alle studentesse. Gli insegnanti hanno spiegato che, poiché le istituzioni private non possono permettersi classi separate, migliaia di ragazze potrebbero essere private dell’istruzione superiore.
CRONACA ORA PER ORA
21.05 – Usa temono attacchi Isis a Kabul
C’è anche una possibile presenza di uomini armati dell’Isis tra le minacce che hanno portato l’ambasciata Usa a Kabul a lanciare l’appello a evitare la zona dell’aeroporto. Lo riportano diversi media americani tra cui il New York Times. Il timore è che i militanti della branca afghana dello Stato islamico possano approfittare della folla e del caos per sferrare attacchi per uccidere americani e mandare un chiaro avvertimento ai rivali talebani. A causa di queste minacce, riporta la Cnn, le forze americane sul campo starebbero predisponendo “percorse alternativi” a quelli finora utilizzati per permettere a cittadini americani ed afghani da evacuare di raggiungere in sicurezza l’aeroporto Hamid Karza.
Ore 20 – Italia evacua altre 100 persone in serata
“Nella giornata di oggi i C130J dell’Aeronautica Militare hanno evacuato da Kabul 211 afghani. Nella giornata di oggi un altro C130 volerà verso Kabul per evacuare altri cittadini afghani. Dal giugno scorso, quando con l’operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani, sono circa 2100 i cittadini afghani tratti in salvo e circa 1100 quelli trasferiti in Italia. La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Covi Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale Luciano Portolano, 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul”. È quanto si legge in una nota del ministero della Difesa.
19.10 – Biden incontra team sicurezza nazionale: “Discusse operazioni antiterrorismo”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato oggi il suo team per la sicurezza nazionale per parlare della situazione in Afghanistan. Lo ha reso noto un funzionario della Casa Bianca, secondo cui si è discusso anche di “operazioni antiterrorismo”, tra cui contro l’Isis-K (Stato islamico-Khorasan). Il gruppo è nemico giurato dei Talebani ed è considerato una delle potenziali minacce a causa delle quali, tra l’altro, l’ambasciata americana a Kabul ha chiesto oggi ai suoi connazionali di non recarsi all’aeroporto della capitale, dove la situazione della sicurezza è in progressivo deterioramento.
19.02 – Colloquio Erdogan -Merke: “Evitare tragedia umanitaria”
Colloquio telefonico tra Recep Tayyip Erdogan ed Angela Merkel sulle misure da prendere per evitare “una tragedia umanitaria”. Ne ha dato notizia l’ufficio del presidente turco, secondo cui Erdogan ha detto alla Merkel che l’Afghanistan ed i Paesi vicini hanno “urgente” necessità di sostegno o sarà “inevitabile” una nuova ondata di profughi. Entrambi hanno concordato sul fatto che l’evacuazione delle persone vulnerabili resti una priorità.
19.00 – Michel: “La situazione in Afghanistan non è una storia di successo per la comunità internazionale”
La situazione in Afghanistan non è una storia di successo per la comunità internazionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che oggi ha partecipato insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen all’inaugurazione in Spagna di un centro di accoglienza per i rifugiati afghani. “Dobbiamo analizzare con l’Ue può ulteriormente dispiegare le sue capacità – ha scritto in un tweet – e influenzare in modo positivo le relazioni internazionali per difendere i suoi interessi. L’autonomia strategia della Ue resta in cima alla nostra agenda
18.00 – Pentagono: “Scalo Kabul rimane sicuro”
Sull’aeroporto di Kabul sventola la bandiera americana e lo scalo rimane sicuro, ha affermato il vice direttore delle operazioni regionali del Pentagono, William Taylor, in un briefing con i giornalisti al dipartimento della Difesa in cui si è detto fiducioso che gli americani “hanno fatto i passi giusti per riprendere le operazioni all’aeroporto in sicurezza e in modo ordinato”. Fino a ora, dall’inizio dell’operazione, gli americani hanno evacuato 17mila persone, 22mila dalla fine di luglio, ha aggiunto. Il portavoce del dipartimento della difesa John Kirby ha aggiunto che “nell’insieme agli americani viene concesso (dai Talebani, ndr) il passaggio sicuro all’aeroporto”. Gli americani rimangono impegnati in una “evacuazione senza combattimenti” nel tentativo “di portare fuori dall’Afghanistan il più velocemente possibile il numero maggiore di persone possibile”.
17.30 – Massoud junior: “Nessuna resa in Panshir”
“Ho appena parlato al telefono con Ahmad Massoud. Mi ha detto: ‘Sono il figlio di Ahmad Shah Massoud; la resa non fa parte del mio vocabolariò. Questo è l’inizio. La Resistenza è appena iniziata”. Lo ha scritto alcuni minuti fa su Twitter il filosofo francese Bernard-Henri Lévy, sostenitore del giovane Massoud. Nelle scorse ore social network filo-talebani avevano annunciato che Massoud aveva “giurato fedeltà” al movimento che ha preso il potere a Kabul.
17.12 – Biden resterà a Washington
Cambio di programma per Joe Biden. La Casa Bianca ha reso noto che il presidente non partirà più per Wilmington, in Delaware, dove si trova la sua residenza privata, come era stato comunicato ieri sera, e resterà a Washington nel weekend. Già ieri la Casa Bianca aveva fatto sapere che, dopo la conferenza stampa, Biden sarebbe rimasto a Washington e non sarebbe volato a Wilmington, dove, secondo l’agenda, avrebbe dovuto recarsi oggi.
17.10 – Pentagono: “Situazione fluida all’aeroporto di Kabul”
La situazione della sicurezza all’aeroporto di Kabul ed all’esterno “è molto fluida e dinamica, cambia di ora in ora”. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, in un briefing con i giornalisti al dipartimetno della Difesa.
16.30 – Stati Uniti: “Preoccupati per elicotteri e aerei lasciati sul campo”
Gli Stati Uniti stanno cercando di fare un inventario delle armi lasciate in mano dei talebani, il risultato di oltre 20 anni di aiuti ai militari afghani, mentre dall’Afghanistan arrivano le immagini dei talebani che sfilano con carabine M4 e fucili M16 americani o a bordo di Humvee abbandonati. Per completare questa valutazione, in assenza di personale sul campo, saranno necessarie settimane, se non mesi, precisano le fonti di Cnn. Di certo, sono finiti nelle mani dei Talebani anche i veicoli resistenti alle mine (Mrap) e molto probabilmente diversi elicotteri da combattimento Black Hawk e una ventina di aerei da attacco A-29 Tucano lasciati nella base di Kandahar, rende noto una fonte del Congresso per cui il timore maggiore a Washington è che tali sistemi siano poi venduti ad altri che “li useranno contro di noi e i nostri alleati”.
15.58 – Inventario dell’esercito Usa delle armi lasciate in mano ai talebani – Gli Stati Uniti stanno cercando di fare un inventario delle armi lasciate in mano dei talebani, il risultato di oltre 20 anni di aiuti ai militari afghani, mentre dall’Afghanistan arrivano le immagini dei talebani che sfilano con carabine M4 e fucili M16 americani o a bordo di Humvee abbandonati. Per completare questa valutazione, in assenza di personale sul campo, saranno necessarie settimane, se non mesi, precisano le fonti di Cnn.
Di certo, sono finiti nelle mani dei Talebani anche i veicoli resistenti alle mine (Mrap) e molto probabilmente diversi elicotteri da combattimento Black Hawk e una ventina di aerei da attacco A-29 Tucano lasciati nella base di Kandahar, rende noto una fonte del Congresso per cui il timore maggiore a Washington è che tali sistemi siano poi venduti ad altri che “li useranno contro di noi e i nostri alleati
15.11- Tornato alla famiglia il bebè affidato a un soldato – È stato restituito alla famiglia il bambino di pochi mesi divenuto nei giorni scorsi il simbolo della disperazione di migliaia di afghani che continuano ad accalcarsi all’aeroporto di Kabul nella speranza di scappare dai Talebani, nuovi padroni del Paese. Aveva fatto il giro del mondo l’immagine del bimbo, passato oltre il filo spinato del muro di recinzione ad un marine americano, chiedendo che fosse curato. “Il bambino che si vede nel video – ha spiegato un portavoce dei marines, il maggiore James Stenger – è stato portato in una struttura sanitaria e assistito dai medici. Possono confermare che il bambino è stato restituito al padre ed è al sicuro in aeroporto. Questo è un vero esempio della professionalità dei marines, che prendono decisioni rapide in una situazione dinamica a sostegno delle operazioni di evacuazione”.
14.06 – Fratello del presidente Ghani giura fedeltà ai talebani – Il fratello dell’ex presidente afghano Ashraf Ghani, Hashamt Ghani Ahmadzai, ha giurato fedeltà ai talebani durante una cerimonia che si è tenuta nella capitale Kabul. Hashamt Ghani, che è capo del Gran Consiglio dei Kuchi (nomadi) in Afghanistan, non ha ricoperto alcuna carica ufficiale durante gli otto anni di mandato del fratello. In un video pubblicato da Jaama Press si vede Ghani giurare fedeltà al gruppo davanti a Jalil al Rahman Haqqani, un esponente dei talebani associato alla rete Haqqani.
14.01 – Ambasciata Usa in Afghanistan: “Non andate in aeroporto” – L’ambasciata Usa in Afghanistan ha emesso un avviso di sicurezza consigliando ai cittadini americani di evitare di recarsi all’aeroporto di Kabul. Nel suo avviso sul proprio sito web, l’ambasciata ha avvertito di “potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli” dell’aeroporto. “Stiamo consigliando ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi in aeroporto e di evitare i cancelli aeroportuali in questo momento a meno che non si ricevano istruzioni individuali da un rappresentante del governo degli Stati Uniti per farlo”, ha affermato. L’ambasciata Usa ha dichiarato che tutti i cittadini statunitensi in Afghanistan che non hanno ancora compilato un modulo di richiesta di assistenza per il rimpatrio “dovrebbero farlo il prima possibile”. “Non chiamare l’ambasciata americana a Kabul per dettagli o aggiornamenti sul volo. Questo modulo è l’unico modo per comunicare interesse per le opzioni di volo”, si legge nella comunicazione. Testimoni affermano che all’aeroporto c’è ancora il caos, mentre la folla tenta di raggiungere un volo di evacuazione. I talebani hanno dichiarato di non essere responsabili della situazione allo scalo, e hanno accusato le potenze occidentali per non avere un piano di evacuazione migliore.
12.13. – Il pilota italiano: “Disperazione negli occhi di donne e bambini” – “Abbiamo a bordo molti bambini e molte donne: nei loro occhi abbiamo visto la disperazione di lasciare le proprie case, il proprio paese ma sicuramente comprendono l’opportunità che gli viene fornita dall’Italia di trovare un futuro migliore e un nuovo inizio”. È la testimonianza di un pilota di un 767 dell’Aeronautica militare impegnato nel ponte aereo dall’Afghanistan e l’Italia via Kuwait. Sul mezzo sono presenti 100 profughi.
12.02 – Incontro Karazai, Abdullah e il neo governatore talebano di Kabul – C’è stato un incontro tra l’ex presidente afghano Hamid Karzai, l’ex chief executive e rappresentante per i negoziati di pace Abdullah Abdullah ed il governatore talebano di Kabul ad interim, Abdul Rahman Mansour. Lo riporta Tolo News che pubblica un’immagine del colloquio e cita l’ufficio di Abdullah, secondo cui i tre hanno discusso della protezione delle vite, delle proprietà e della dignità degli abitanti della capitale.
11.32 – In migliaia assediano gli ingressi dell’aeroporto di Kabul – Sono ancora migliaia le persone che assediano gli ingressi all’aeroporto di Kabul, visto come la principale porta di salvezza per afghani e cittadini stranieri che cercano di fuggire dal Paese dopo la presa del potere da parte dei Talebani. Un testimone ha riferito che colpi d’arma da fuoco continuano ad essere sparati quasi incessantemente fuori dal complesso che ospita lo scalo. Da quando i Talebani hanno preso il controllo della capitale e del Paese domenica scorsa, migliaia di persone sono state evacuate dall’Afghanistan attraverso l’aeroporto di Kabul, che resta l’unica parte della capitale controllata dalle truppe internazionali. Molti afghani che hanno collaborato con le truppe internazionali negli ultimi 20 anni o che lavorano in settori come quello dei diritti umani temono per la loro vita e molti stanno cercando di entrare insieme ai loro familiari all’interno dell’aeroporto. L’esercito americano decide quando e come aprire e chiudere i cancelli di ingresso e i tempi non sono prevedibili. Gli altoparlanti all’ingresso nord hanno annunciato che il gate sarà chiuso per due giorni, ha aggiunto il testimone, mentre un secondo testimone oculare ha affermato che fuori dall’aeroporto ci sono persone di ogni ceto sociale: attori, personaggi televisivi, giovani, donne con neonati o persone in sedia a rotelle.
11. 27 – Agenti di polizia accolgono bambini afghani a Fiumicino – La polizia di Stato a Fiumicino insieme ai tanti bambini costretti a lasciare l’Afghanistan. In attesa di definire le procedure di frontiera relative all’ingresso sul territorio nazionale, i poliziotti hanno accolto i piccoli distribuendo cappellini, album e matite colorate. Anche un poliziotto prestigiatore ha fatto compagnia ai bambini durante i momenti di attesa nell’aeroporto facendo ritrovare loro un sorriso. L’oggetto più ricercato il berretto della polizia.
10.26 – Talebani: “Colloqui per formare governo inclusivo” – Il mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore e tra i leader dei Talebani arrivato oggi a Kabul, sta avviando colloqui per formare un nuovo governo “inclusivo”, secondo quanto riferisce una fonte del movimento citata dall’agenzia Afp. La fonte ha detto che Baradar incontrerà “leader della Jihad e politici”. Il leader talebano era rientrato dal Qatar in Afghanistan martedì, facendo tappa a Kandahar, culla del movimento dei Talebani.
10.17 – Elicotteri tedeschi per evacuare persone in zone difficili da raggiungere – Sono arrivati a Kabul i due elicotteri militari inviati dalla Germania in Afghanistan per assistere la missione tedesca e permettere l’evacuazione di persone che si trovano in zone difficili da raggiungere. Lo hanno confermato le forze armate tedesche su Twitter, precisando che “i due elicotteri H145M caricati ieri a Wunstorf sono arrivati a Kabul”.
09.36 – La corrispondente della Cnn ha lasciato Kabul – Clarissa Ward, corrispondente della Cnn dall’Afghanistan, tra gli ultimi giornalisti internazionali sul posto, nella notte ha lasciato Kabul. Lo ha annunciato lei stessa su Twitter, spiegando di essere atterrata a Doha con il suo team e circa 300 sfollati afghani. “Grazie infinite a tutti voi per il vostro sostegno e preoccupazione, all’aeronautica statunitense per averci fatto partire e al Qatar per averci accolto. Noi siamo i fortunati”, ha scritto.
09.12 – Grecia ha eretto muro di 40 chilometri – La Grecia ha eretto una barriera dotata di un sistema di sorveglianza lungo un tratto di 40 chilometri del suo confine con la Turchia per fermare un’eventuale ondata di migranti dall’Afghanistan. Lo riporta la Bbc. “Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto”, ha detto ieri il ministro della Protezione dei cittadini, Michalis Chrisochoidis, durante una visita nella regione di Evros: “I nostri confini rimarranno inviolabili”. Le dichiarazioni di Chrisochoidis seguono i commenti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale un forte aumento della popolazione che lascia l’Afghanistan potrebbe rappresentare “una seria sfida per tutti”. Secondo Erdogan “una nuova ondata di migrazione è inevitabile se le misure necessarie non vengono prese in Afghanistan e in Iran”. Da parte sua, Chrisochoidis ha osservato che la crisi afgana ha creato nuove “possibilità per i flussi di migranti” in Europa.
08.51 -Ministero della Difesa italiano: “1500 persone salvate da inizio operazione Aquila” – Dal giugno scorso, quando con l’operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani, sono oltre 1500 i cittadini tratti in salvo, circa 1000 quelli già giunti in Italia negli ultimi 5 giorni e altri presso l’aeroporto di Kabul in attesa di partire. Lo comunica il ministero della Difesa. In campo 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul. Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) impegnati.
08.15 – Francia prosegue evacuazione – Prosegue il ponte aereo tra Francia e Afghanistan. Ieri sera a Parigi è atterrato un quarto aereo con a bordo 99 afghani e quattro francesi evacuati da Kabul, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri in una nota.
“Sono state messe in atto procedure accelerate per il rilascio dei visti ai cittadini di Paesi terzi, dopo le necessarie verifiche e con l’obiettivo di garantire la sicurezza interna”, si legge nel comunicato nel quale si precisa che “gli afghani che vorranno rimanere nel territorio nazionale a lungo termine saranno supportati materialmente e amministrativamente nella loro domanda di asilo”. Il primo volo del ponte aereo Kabul-Parigi è atterrato il 17 agosto con a bordo 41 persone, soprattutto francesi.
07.52 – Baradar a Kabul per nuovo governo – Il mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore dei Talebani e capo dell’ufficio politico del movimento, è arrivato a Kabul. Lo riferiscono i media locali sottolineando che Baradar è arrivato ieri sera nella capitale da Kandahar insieme ad una delegazione di alto livello. Il capo dell’ufficio politico del movimento ha in agenda colloqui per formare un nuovo governo a Kabul.
03.49 – Colloquio Biden-Draghi – Biden e Mario Draghi nel loro colloquio telefonico hanno sottolineato l’importanza di proseguire con uno “stretto coordinamento” tra il personale militare e civile americano e italiano a Kabul, “che stanno lavorando senza sosta per evacuare i propri cittadini e gli afghani che hanno coraggiosamente sostenuto la Nato”. E’ quanto si legge in una nota della Casa Bianca, nella quale si evidenzia anche “l’opportunità per il G7 di pianificare nel prossimo summit virtuale dei leader un approccio comune sull’Afghanistan”.