L’icona dei diritti civili, il reverendo Jesse Jackson e sua moglie, Jacqueline (77 anni), sono stati ricoverati in ospedale dopo essere risultati positivi al Covid-19. A diffondere la notizia è stata la sua organizzazione, la Rainbow PUSH Coalition, con un post su Facebook. Il 79enne, al quale nel 2017 era stato diagnosticato il morbo di Parkinson, ha partecipato due volte, senza successo, alle primarie democratiche per le presidenziali del 1984 e del 1988.

Leader della comunità afroamericana e paladino della lotta per i diritti civili, Jackson si era vaccinato a gennaio con entrambe le dosi di Pfizer e da allora ha cercato di promuovere l’immunizzazione all’interno della comunità nera che attualmente ha uno dei tassi di vaccinazione più bassi di tutto il Paese. Secondo alcune fonti anche la moglie ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino, ma non viene specificato in quale mese.

A gennaio Jackson era stato anche ricoverato alla Northwestern per “disturbi addominali”, subendo un intervento chirurgico alla cistifellea. Poi aveva trascorso tre settimane in un centro di riabilitazione per un “breve periodo di esercizio e terapia”.

Marito e moglie sono ricoverati al Northwestern Memorial Hospital, nella loro città nativa Chicago. “I medici stanno attualmente monitorando le condizioni di entrambi. Chiunque sia stato con loro negli ultimi cinque o sei giorni dovrebbe seguire le linee guida del CDC”, ha fatto sapere l’associazione sui social, sottolineando di non avere, per il momento, ulteriori informazioni sulle condizioni di salute del reverendo e della moglie.

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