“Un evento super-diffusore di coronavirus“. Secondo i dati elaborati dal Public Health England, le autorità sanitarie britanniche, la finale dei campionati Europei di calcio tra Italia e Inghilterra ha provocato il contagio di migliaia di persone. Il rapporto parla di circa 3400 tifosi che hanno assistito alla partita e sono risultati positivi nei giorni successivi che potrebbero aver contratto il virus nello stadio di Wembley lo scorso 11 luglio. A riportare la notizia è il Times che parla anche di 2300 persone probabilmente già infettate dal Covid-19 presenti allo stadio.
L’evento, secondo le autorità britanniche, però, non deve far preoccupare per il futuro. La partita, con una folla di circa 67.000 spettatori all’interno dello stadio, è stata la prima finale internazionale per una squadra inglese dopo 55 anni, e quindi “accade una volta in una generazione” e non può essere usata come termine di paragone per altri eventi di massa che possono essere svolti in sicurezza, senza una significativa diffusione del Covid. “Era la prima volta che una squadra inglese partecipava a una finale internazionale di calcio da 55 anni – hanno dichiarato – Questo non verrà replicato per tutte le partite che si svolgeranno durante l’inverno”. “Tuttavia, i dati mostrano con quanta facilità il virus può diffondersi quando c’è uno stretto contatto e questo dovrebbe essere un avvertimento per tutti noi mentre cerchiamo di tornare a una cauta normalità ancora una volta”, ha affermato Jenifer Smith, vicedirettore medico del Public Health England, in una nota, come riporta Reuters.
Il rischio non è stato dato solo dai tifosi presenti allo stadio, ma anche da tutte le attività connesse, secondo i ricercatori. Cioè la diffusione del Covid non è avvenuta solo tra gli spalti, ma anche nei punti ristoro e tra la folla ammassata per entrare senza biglietto, come hanno mostrato alcune immagini di quel giorno. Sempre secondo Public Health England, che ha monitorato gli effetti di vari eventi di massa durante 49 giorni, gli eventi pubblici all’aperto legati agli Europei di calcio hanno provocato oltre 9.000 contagi in Inghilterra, più di concerti, match di altri sport e altri spettacoli.
Il rapporto, infatti, fa riferimento anche al torneo di Wimbledon dove, con circa 300.000 persone presenti nelle due settimane, sono stati registrati 881 casi e dove il rapporto tra persone già contagiate e nuovi positivi è stato molto più basso rispetto alla finale di Wembley. Lo stesso si può dire del Gran Premio di Formula 1 britannica a Silverstone, scrive Reuters citando il rapporto, che a luglio ha attratto una folla di 350mila persone in tre giorni, la più grande in Gran Bretagna da oltre 18 mesi, provocando 585 casi registrati, secondo il sistema di tracciamento inglese. Di questi, con ogni probabilità, 343 erano già infetti durante l’evento, mentre i restanti si sono contagiati durante la manifestazione.