Ancora guai per Antonio Di Fazio. L’imprenditore, in carcere da maggio per violenza sessuale, ora è indagato anche per bancarotta fraudolenta. La nuova contestazione emerge dopo che la Industria Farmaceutica Italiana srl, di cui Di Fazio risultava amministratore di fatto, è stata dichiarata fallita per debiti da oltre mezzo milione di euro. Tra i debiti non onorati con alcuni enti pubblici ci sarebbe una presunta mancata consegna di mascherine per un valore di circa 200mila euro ad un’azienda sanitaria piemontese. L’amministratore formale dell’azienda nei mesi scorsi aveva denunciato di Fazio, che secondo la sentenza di fallimento “non ha depositato i bilanci dei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento”.
Di Fazio è finito in carcere e ai primi di agosto è stato mandato a processo con giudizio immediato, con l’accusa di aver drogato e violentato nel suo appartamento in pieno centro a Milano una studentessa di 21 anni attirandola con la scusa di uno stage formativo alla Global Farma, società creata dal manager lo scorso aprile, proprio dalle ceneri dell’azienda appena fallita. Il processo per le presunte violenze si aprirà il 16 novembre (a settembre Di Fazio avrà tempo per chiedere il rito abbreviato) e riguarda solo il caso della studentessa che si era trovata a casa di Di Fazio il 27 marzo scorso, totalmente priva di forze e completamente stordita. Stando alle indagini, tuttavia, quello di Di Fazio era un modus operandi e ci sarebbero altre 4 vittime che avrebbero subito abusi con lo stesso schema, a cui si aggiunge l’ex moglie dell’imprenditore che sarebbe stata oggetto di maltrattamenti e di un tentato omicidio. Su tutti questi episodi sono ancora in corso gli accertamenti e si stanno approfondendo i legami dell’imprenditore con ambienti della criminalità organizzata calabrese.