Si registra un nuovo incremento di casi anche con ospedalizzazione: 504 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (+19) mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.036 (+108). La Sardegna ha di nuovo superato la soglia critica delle terapie intensive, occupate all’11%, mentre i reparti ordinari, secondo i dati di Agenas, sono ancora sotto la soglia: al 12%
Sono 6.076 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 4.168. Si registrano, inoltre, 60 vittime in un giorno, in aumento rispetto alle 44 del giorno precedente. 266.246 sono, invece, i tamponi, sia molecolari che antigenici, processati nelle ultime 24 ore in Italia, ieri erano stati 101.341. Di conseguenza il tasso di positività è del 2,28%, in calo rispetto al 4,11% di lunedì.
Per quanto riguarda l’ospedalizzazione, si registra un nuovo incremento. Sono, infatti, 504 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 19 in più rispetto a lunedì nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 46. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.036, un incremento di 108 unità.
Sardegna e Sicilia, entrambe a rischio zona gialla a causa della pressione sugli ospedali, risultano oltre la soglia del 10% prevista dai parametri per le terapie intensive: Sardegna all’11% (stabile rispetto a ieri) la Sicilia, anch’essa, all’11% con un rialzo di 2 punti. La Sardegna tocca però quota 14% (+2) nel tasso di occupazione dei reparti ordinari ad un soffio dalla soglia massima. La Sicilia, nell’area medica, è stabile al 19% ma comunque oltre soglia. Nelle intensive crescono anche i numeri dell’Umbria al 9% (+1%) e della Calabria al 6% (+1%). Quest’ultima è al 15%(+1%) anche in area medica al livello massimo di soglia. L’Italia cresce complessivamente al 6% (+1%) nelle intensive ed è al 7% in area medica.
Nella distribuzione geografica il primato, ancora una volta, con il maggior incremento di casi positivi in 24 ore si registra in Sicilia (1.491), seguita, con meno della metà dei casi, dalla Toscana (537) e dalla Campania (531). In ordine decrescente si posizionano, poi, Lombardia (518), Emilia Romagna (472), Veneto (470), Lazio (425), Piemonte (240), Calabria (234), Liguria (188), Sardegna (179), Puglia (173), Marche (120) e Umbria (105). Tutte le altre regioni registrano un incremento inferiore alle 100 unità. Nello specifico: Friuli Venezia Giulia (99), Abruzzo (92), Provincia autonoma di Bolzano (83), Basilicata (71), Provincia autonoma di Trento (44) e Valle d’Aosta (4). L’unica regione covid free oggi è il Molise, che registra, quindi zero casi positivi.
Nella comparazione con martedì scorso si nota un incremento dei nuovi casi (6.076 vs 5.273), dei tamponi (266.246 vs 238.073) e dei decessi (60 vs 54) ed un leggero decremento degli ingressi in terapia intensiva (46 vs 49) e nei reparti ordinari (+108 vs +138). Non bisogna dimenticare, però, che lunedì e martedì scorso (16 e 17 agosto) subivano l’influsso non solo del weekend – che notoriamente registra meno test processati e di conseguenza una fotografia meno puntuale dell’andamento del virus – ma anche della festività (15 agosto). Nella comparazione con i primi due giorni della settimana scorsa si evidenzia un incremento dei casi positivi (10.244 vs 8.947), dei tamponi (367.587 vs 312.094), dei decessi (104 vs 78) e anche degli ingressi in terapia intensiva (91 vs 81). Il decremento si registra solo nel dato dei ricoveri nei reparti ordinari (+269 vs +310). Il che significa che il lento e progressivo propagarsi del virus si evidenzia non solo nel computo settimanale ma anche nell’arco dell’intera settimana.