Scienza

Covid, finalmente pare si possano usare i criteri medico legali per definire meglio i dati

di Maria Luisa Iannuzzo*

Ottima notizia: dopo 17 mesi da inizio pandemia sembra si possa iniziare ad applicare la criteriologia medico legale per provare a definire in modo più appropriato le cause di morte in pazienti positivi a Sars-Cov-2. Fino al 26 luglio 2021 il bollettino quotidiano Covid di Regione Veneto inseriva tutti i decessi di pazienti positivi a Sars-Cov-2 in un’unica colonna (la colonna di mezzo tra le verdi nelle grafiche allegate). Dal giorno 27 luglio 2021 il medesimo bollettino, graficamente, ammette che esistono situazioni differenti:

1) decesso causato da malattia Covid in paziente positivo a Sars-Cov-2 (Sars-Cov-2 quale causa di per sé sufficiente a determinare l’evento): paziente in condizione di benessere, si contagia e muore a causa della sfavorevole evoluzione della malattia Covid (colonna di mezzo tra le verdi);

2) decesso per causa diversa da malattia Covid in paziente positivo a Sars-Cov-2 nel quale la positività non ha effetto significativo sull’evento morte (derivato da una causa esterna sopravvenuta di per sé sufficiente a determinarlo): paziente positivo a Sars-Cov-2 che, a causa di un grave politraumatismo, decede (prima colonna a destra tra le verdi che viene rinominata da “guariti” a “guariti e deceduti non Covid”).

In mezzo a queste due situazioni estreme e chiare dal punto di vista eziopatogenetico ci sono innumerevoli casi non indagati approfonditamente dal punto di vista medico legale. Indagarli adeguatamente non vuol dire arrivare necessariamente a conclusioni differenti rispetto ai dati che vengono quotidianamente forniti, ma è un lavoro da fare se si vuole applicare rigore scientifico visto che si parla di emergenza sanitaria. E’ il medesimo lavoro che si fa in tutti gli altri ambiti sanitari: si fa in corso di epidemia da virus influenzale, si fa per valutare la mortalità delle patologie croniche e delle neoplasie. Insomma: si fa.

Introducendo la modifica nell’ultima colonna verde, Regione Veneto apre alla possibilità di procedere nei termini sopra descritti. Rimangono però perplessità:

– La colonna verde rinominata risulta imprecisa: all’interno del numero indicato quanti sono i guariti? Quanti sono i decessi in pazienti positivi a Sars-Cov-2 per causa diversa da malattia Covid? Il dato cumulativo ‘guariti + deceduti non Covid’ è una delle massime espressioni di ossimoro.

– Quale criterio è stato utilizzato e verrà utilizzato per distinguere i decessi in pazienti positivi a Sars-Cov-2 dovuti a malattia Covid-19 rispetto ai decessi in pazienti positivi a Sars-Cov-2 non dovuti a malattia Covid-19?

La Circolare del Ministero della Salute 0015280 del 02.05.2020 sconsiglia l’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di Covid-19, demandando la valutazione della necessità o meno di procedere all’Autorità Giudiziaria e stabilendo protocolli e linee guida che, di fatto, hanno reso impossibile l’effettuazione della suddetta attività. Ne consegue che la diagnosi differenziale tra decesso in paziente positivo a Sars-Cov-2 da malattia Covid (per Covid quindi) e decesso in paziente positivo a Sars-Cov-2 da altra causa (con Covid quindi) deve essere fatta sugli atti, utilizzando la documentazione sanitaria in possesso e compilando la scheda Istat nel modo più corretto possibile.

Le linee guida dell’Oms affermano che nel caso in cui Covid-19 non è causa determinante il decesso le morti non devono essere certificate come tali. Daniel Howdon, Jason Oke e Carl Heneghan già nel mese di settembre 2020 avevano posto l’attenzione sul problema. Utilizzando i report settimanali di Public Health England (PHE) sulla mortalità in eccesso, valutando approfonditamente le schede di morte, sono arrivati a concludere che in un 30% dei casi in cui Sars-Cov-2 compariva nelle schede la morte era dovuta ad altra causa e non a malattia da Covid-19.

*medico chirurgo specialista in Medicina Legale