di Enrico Masi
Il 6 agosto il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese Nippon Hōsō Kyōkai (Nhk) ha comunicato che il 20 luglio la variante lambda è sbarcata ufficialmente in Giappone con un volo proveniente dal Perù.
La testata online Daily Beast, che sempre il 6 informava in maniera più esaustiva sull’argomento, rivela che la variante era stata registrata su Gisaid (database internazionale di virus influenzali), ma era stata taciuta alla stampa. Controllando le date, la registrazione era avvenuta il 26 luglio attraverso l’Istituto nazionale di malattie infettive (Niid). Al Daily Beast, accortisi dell’aggiornamento del server hanno contattato tempestivamente il ministero della Salute per avere delucidazioni. Il ministero ha prima preso tempo con la redazione dicendo che li avrebbe richiamati, e nel frattempo ha preferito far pubblicare la notizia tramite la Nhk, che non fa alcuna menzione dei fatti scomodi al governo.
Dopo che la testata americana ha rivelato questi retroscena, il ministero ha fatto sapere alla redazione che l’omissione di tale notizia è stata una mera questione formale. Stando alla World health organization (Who), le varianti sono divise in due categorie: le Variant of concern (Voc) come la delta e le Variant of interest (Voi) come la lambda. Il ministero della Salute, non ritenendo rilevanti le seconde, non ne ha dato alcuna notizia durante le conferenze stampa tenute settimanalmente.
Un dipendente del Niid, a patto di rimanere anonimo, confessa che l’intenzione del ministero era quella di aspettare la fine delle Olimpiadi prima di divulgare la notizia per evitare ulteriori polemiche. Sulla persona risultata positiva era stato rivelato solo il sesso e l’età ma il Daily Beast ha rivelato, il 13 di agosto, che si trattava di un’addetta alle Olimpiadi. Su un programma televisivo della rete Tbs, l’esponente di maggioranza Sato Masahisa ha difeso la posizione del ministero dicendo: “Se li avessero contattati prima sull’argomento, avrebbero risposto in merito”.
In aggiunta, l’Asahi Shinbun pubblica un articolo in cui rivela che il ministero aveva dimenticato di trasmettere alla Joc e agli enti locali la lista con i potenziali “contatti stretti” della donna, i quali quindi erano entrati senza dover sottostare alle necessarie misure di precauzione. Nel caso di voli internazionali, vengono considerati “contatti stretti” le persone sedute fino alla seconda fila davanti e dietro al positivo. E un analogo caso di “distrazione” era avvenuto anche con la variante beta.
A tale riguardo, dal ministero della Salute fanno sapere che, essendo estremamente impegnati, se ne erano dimenticati e che la ragione principale di quest’errore è che non hanno un sistema di controlli incrociati. In Giappone, negli aeroporti, vengono utilizzati i tamponi antigenici. I risultati si hanno in tempi brevi ma, come denuncia il direttore del Centro studi di governance clinica Kami Masahiro, numerosi positivi sfuggono ai controlli. Spiega poi che l’americana Cdc ha pubblicato degli studi secondo i quali il tampone antigenico, rispetto al molecolare, in caso di persona con sintomi, ha un tasso di precisione all’80%, ma in caso di asintomatici, il tasso scende al 41%.
E da Tokyo passiamo a Kagoshima dove, da quanto riportano i media giapponesi, il 30 luglio è stata trovata una mutazione della variante Delta (L452R) che include anche E484K, caratteristica presente nelle varianti Beta e Gamma. È la prima volta che questa variante viene segnalata in Giappone. Stando a quanto dichiarato dal professore di Microbiologia Nishi Jun’ichiro dell’università di Kagoshima, come si legge in un articolo su 373news.com: “C’è la possibilità che la E484K rafforzi ulteriormente la capacità, già presente nella Delta, di eludere l’immunità dei vaccini”. Dall’istituto nazionale di malattie infettive comunicano che non sono ancora in grado di stimare quale effetto eserciti su di essi. Ma com’è possibile che in un posto così sperduto e lontano dalla capitale escano fuori varianti del genere? Si attendono nuovi dati sulla vicenda, ma forse si fa prima a chiedere al Daily Beast.