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Roma, la campagna elettorale per il nuovo sindaco entra nel vivo: al centro del confronto rifiuti, trasporti e governance delle partecipate

Ecco cosa Michetti, Gualtieri e Raggi pensano e propongono per due rgomenti particolarmente sentiti dalla cittadinanza, dal centro alla periferia, tra accuse incrociate con la Regione sui rifiuti, l'accorpamento Ama-Acea e la proposta di integrare i mezzi pubblici sotto un'unica Agenzia

A pochi giorni dalla chiusura delle liste si delineano i programmi elettorali dei candidati a sindaco per Roma. I quattro principali concorrenti – Virginia Raggi per il M5s, Roberto Gualtieri per il centrosinistra, Enrico Michetti per il centrodestra e Carlo Calenda di Azione – già da giorni si confrontano su due temi principali: gestione dei rifiuti e trasporto pubblico locale. Argomenti particolarmente sentiti dalla cittadinanza, dal centro alla periferia.

I RIFIUTI – Tema eterno a Roma quanto la stessa Capitale: l’emergenza rifiuti. In vista del voto vede contrapposti soprattutto M5s e Pd. Secondo la sindaca uscente l’accumulo d’immondizia per le strade “non riguarda soltanto Roma”, ma “lo conoscono bene anche ad Anzio, Ponza e Latina” perché dipende da una carenza di impiantistica regionale per lo smaltimento. Per lo sfidante del centrosinistra, sostenuto dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, però “mettere sullo stesso piano il lavoro della Regione e quello del Comune sui rifiuti è una scorciatoia: tutti sanno dove stanno le responsabilità”, ha accusato Gualtieri. Per Raggi, che punta sulla continuità, le linee guida per il futuro sono quelle tracciate nel piano industriale di Ama: 300 nuove assunzioni, autonomia impiantistica entro il 2024 con due siti di compostaggio, due per la selezione del multimateriale, un Tmb e nuovi punti di raccolta all’interno dei quali potranno essere realizzati anche centri di riuso. La sindaca ha fissato come obiettivo il 61 per cento di raccolta differenziata entro il 2025. Gualtieri ha invece annunciato il 65-70% e ha promesso una riduzione del 20 per cento della Tari, entro il 2026. Lo scontro però ha animato anche il dibattito Gualtieri-Calenda. Se Raggi e Michetti puntano soltanto a un piano industriale che con Ama porti la città all’autonomia impiantistica, gli altri due candidati guardano favorevolmente a una partnership Ama-Acea. Per Gualtieri, però, “non è il momento di affrontare il punto di caduta societario, non sarebbe serio”; per Calenda il candidato del centrosinistra non parla di “un’integrazione Ama-Acea per non scontentare Regione e sindacati”. Il programma del candidato di Azione propone “Ama incorporata in Acea per costruire una grande multiutility, come ce ne sono al nord”. Per il candidato del centrodestra, invece, Acea va presa in considerazione per un’eventuale quarta linea di termovalorizzazione a San Vittore, ma quello che “ragionevolmente si potrebbe fare immediatamente – secondo Michetti – è ripulire la città aprendo siti di stoccaggio e trasferenza nelle more che si realizzino gli impianti”.

TRASPORTI – Traffico, bus vetusti che vanno in fiamme, guasti e blocchi: quasi ogni giorno, i romani chiamano in causa Atac, tanto che sui social gira ogni sorta di sfottò. Raggi, che ha fatto del motto “Atac deve restare pubblica” il leit motive di cinque anni di governo, da sempre rivendica la scelta del concordato in continuità per il salvataggio dell’azienda e sta tenendo la linea in campagna elettorale. È d’accordo su Atac pubblica il candidato del centrodestra: “Atac resterà interamente pubblica e dovrà essere risanata, rilanciata e ripianificata attraverso un progetto di sviluppo di servizi per la mobilità del cittadino e del turista”, ha affermato Michetti. Guardano invece a partnership gli sfidanti Gualtieri e Calenda. Il candidato del centrosinistra propone una “governance integrata di carattere metropolitano” che coinvolgerà Atac, Cotral, Astral e Ferrovie dello Stato. “Sono tutte aziende a partecipazione pubblica”, ha sottolineato più volte. Calenda invece propone di ampliare la percentuale dei servizi messi a gara, e un’unica Agenzia a livello metropolitano che si occupi di pianificazione, progettazione, tariffazione, manutenzione e controllo del servizio. Sul fronte della rete di trasporto per il M5s le linee guida sono quelle tracciate nel Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, con cui si prevede da qui ai prossimi dieci anni la realizzazione di 38 chilometri in più di metropolitane, 67 km di tranvie, 293 km di ciclabili oltre l’esistente, funivie. Entro il Giubileo, il nuovo sindaco inaugurerà le 4 tranvie commissariate dal governo: Termini-Vaticano-Aurelio; Tiburtina, Togliatti, Termini-Tor Vergata. E un’altra (quella dei Fori imperiali) potrebbe aggiungersi all’elenco: è in corso una discussione in commissione al Senato. Nodo di scontro restano funivie e piste ciclabili: Raggi le vuole e lo ha scritto nel Pums. Gualtieri, se eletto, ha assicurato “non porteremo a compimento il progetto, mai avviato, della funivia Casalotti”; Calenda il progetto non lo boccia ma lo vuole rivedere. Michetti boccia invece “le piste ciclabili” che “non devono essere una moda”. Se eletto rimuoverà quelle ritenute pericolose e ne realizzerà altre “in aree in cui non si procurino rischi all’utenza o intralci alla circolazione stradale”.