I decessi per SarsCov2 nelle case di riposo dello Stato sono stati 55.400 e non 43.400 come erano stati dichiarati dall'ex governatore
Il successore di Andrew Cuomo nella guida dello Stato di New York è per la prima volta una donna, Kathy Hochul, che, a poche ore dal suo giuramento, ha fatto subito notare un decisivo cambio di passo. Una delle priorità della neogovernatrice è la gestione della pandemia. Proprio per questo nel suo primo giorno ha subito fatto una precisazione sulle vittime registrate. I decessi per SarsCov2, infatti, sono 12mila in più rispetto a quelli dichiarati dal suo predecessore. Dunque 55.400 e non 43.400 certificati da Andrew Cuomo nel suo ultimo giorno da governatore. “La trasparenza sarà il marchio di garanzia della mia amministrazione“, ha detto Hochul riportando i nuovi dati, legati in prevalenza ai decessi nelle case di cura più numerosi di quanto inizialmente conteggiato.
Certo è che la questione aveva già creato più di qualche problema proprio a Cuomo. Oltre, infatti, alle accuse di molestie sessuali che lo hanno costretto alle dimissioni, Cuomo lo scorso inverno è finito in un altro scandalo legato alla gestione della pandemia. Non va dimenticato che fu fra i primi ad accusare Donald Trump di cattiva gestione della crisi sanitaria e delle proteste di Black Lives Matter. E così a mettere il carico su una situazione – quella di Cuomo – già poco rosea fu a gennaio scorso anche il numero delle vittime registrate nelle case di riposo dello Stato di New York.
L’ex governatore in un primo momento ne aveva dichiarate 8500, invece erano esattamente il doppio, 15mila. Dopo aver difeso il Dipartimento della salute di New York per avere “sempre riportato pubblicamente i dati completi” Cuomo – che era governatore di uno degli Stati più colpiti dalla pandemia con oltre 4mila morti – è stato costretto a fare un dietrofront, e ammettere la mancata trasparenza. Non sono state 8500, bensì 15mila, aveva scritto il New York Times. Una cifra che provocò una terremoto intorno al governatore dem.