Un documento riservato delle Nazioni Unite visionato dalla Reuters racconta di miliziani che hanno "minacciato e picchiato" dipendenti dell'organizzazione che operano nel Paese. Martedì, il direttore dell'Oms aveva assicurato che il gruppo aveva invitato gli operatori sanitari Onu a rimanere nel paese ad assistere la popolazione
Martedì 24 agosto Richard Brennan, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), aveva assicurato che i Taliban avevano chiesto che il personale delle Nazioni Unite rimanesse nel Paese e che “gli operatori sanitari sono stati chiamati a tornare o rimanere al loro posto, compreso il personale sanitario femminile”. Ma oggi un documento riservato Onu visionato dalla Reuters racconta di miliziani che hanno “minacciato e picchiato” dipendenti dell’organizzazione che operano nel Paese.
Non si tratta di un errore, uno scambio di persona, o di un caso isolato, ma di “decine di incidenti” registrati dai giorni immediatamente precedenti alla presa del potere da parte degli uomini fedeli al mullah Hibatullah Akhundzada. Compreso quello accaduto domenica scorsa, quando un membro dello staff diretto in aeroporto è stato bloccato e malmenato dai Taliban. Le minacce e gli abusi, compreso il saccheggio degli uffici Onu, hanno avuto inizio sin “dal 10 agosto”, si legge nei documenti. Dal canto loro, i vertici del gruppo islamista hanno fatto sapere che indagheranno sull’accaduto.