Estendere la validità del Green pass a 12 mesi è “più che ragionevole” anche “alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale”. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, apre all’ipotesi che il Cts sarà chiamato a valutare venerdì sulla base di un quesito posto dal ministero della Salute.
“Si era inizialmente fissata la scadenza ai 6 mesi, e poi spostata a 9, proprio perché quanto dura l’effetto protettivo conferito dal vaccino lo stiamo progressivamente imparando”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. “Le prime vaccinazioni nel mondo sono iniziate all’incirca 10 mesi fa. Non essendoci a oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base”, afferma.
Parlando del via libera definitivo della Fda al vaccino Pfizer-BioNTech, Locatelli lo definisce “un ulteriore stimolo a vaccinarsi, a non aspettare”. La decisione dell’ente regolatore statunitense “testimonia che il vaccino in questione, così come gli altri vaccini autorizzati per uso clinico in uso emergenziale o secondo il criterio dell’approvazione condizionata in Europa, rispondono ai criteri scientifici più stringenti relativi al processo di produzione, al profilo di sicurezza ed efficacia immunizzante”.
Insomma, il via libera definitivo della Fda fa “perdere di qualsiasi consistenza” l’obiezione “che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente”. Locatelli spiega che “nessuno dei passaggi di valutazione più rigorosi rispetto alla sicurezza è stato saltato”.
Ora quindi il coordinatore del Cts nutre “l’auspicio e la speranza” che l’ennesimo via libera “possa rappresentare una nuova incentivazione ad aderire alla campagna vaccinale, soprattutto in quelle popolazioni di soggetti in cui il tasso di letalità dell’infezione è particolarmente elevato”.
Il riferimento è “in particolare agli italiani sopra i 50 anni” pur non dimenticando “l’importanza di proteggere anche i più giovani, adolescenti dai 12 anni di età compresi”. Per quanto riguarda la terza dose, invece, ad avviso di Locatelli è “sicuramente necessaria al più presto per gli immunodepressi”. “A livello di comunità scientifica – conclude – abbiamo già sottolineato come la stessa raccomandazione sia valida per i pazienti con ridotta funzionalità del sistema immunitario”.