“Mi intubano, ora ti saluto. Amore, da domani non parleremo più. Mi affido totalmente alla volontà di Dio e alle decisioni che prenderete. Vi amo tanto. Stai sicura che Dio è più grande”. È l’ultimo messaggio che Enzo Galli – il 45enne morto ieri all’ospedale fiorentino di Careggi, dov’ra ricoverato dallo scorso 8 maggio per Covid – ha inviato alla moglie Simonetta Filippi lo scorso 29 maggio, prima di essere intubato. All’inizio del mese, Enzo e Simonetta – per la positività di lei – erano rimasti bloccati per giorni in un’India nel pieno della crisi sanitaria, dov’erano andati per portare a casa Mariam, la figlia di due anni che avevano adottato. Erano riusciti a tornare a casa solo con uno speciale volo sanitario, pagato da amici, parenti e comuni cittadini tramite una raccolta fondi collettiva.
Al ritorno in Italia anche il marito e la bimba avevano scoperto di essersi contagiati: da lì il ricovero in ospedale per tutti e tre. Ma mentre moglie e figlia dopo due settimane erano tornate a casa in salute, Enzo non ne è mai più uscito da vivo. I funerali di Galli si terranno venerdì mattina alle 10.30 nella chiesa di San Lorenzo a Campi Bisenzio (Firenze), il paese dove viveva la coppia. “Né noi né i medici ci aspettavamo quello che è accaduto – ha raccontato Simonetta -, speravamo che Enzo ce la facesse. I medici sono stati meravigliosi, sia sul piano professionale che umano. Hanno provato fino all’ultimo secondo a salvare mio marito. Come meraviglioso è stato il console italiano a New Delhi, che ci ha aiutato in tutti i modi”. Enzo, racconta, è stato positivo “fino a circa due settimane fa” quando si è negativizzato, ma ormai la sua salute era stata compromessa a fondo dalla malattia.
“La morte di Enzo Galli mi ha toccato profondamente. Ricordo la forte preoccupazione di tutti noi quando a causa del Covid la coppia rimase bloccata a New Delhi”, fa sapere il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Ho ancora impresse nella memoria le parole di Simonetta, con la quale ci sentimmo al telefono per avere notizie e fargli sapere che eravamo in contatto con la Farnesina per agevolare il loro rientro. Avrei voluto ricordare quel momento come un inizio difficile di una storia a lieto fine. Con commozione mi stringo intorno alla moglie, tutta la famiglia e alla figlia che Enzo ha desiderato”.