Il tecnico aveva 39 anni, era originario della Sicilia ma abitava a Donoratico, in provincia di Livorno. Indagini di Capitaneria, Polmare e medicina del lavoro per ricostruire la dinamica
Continua la lunga scia di morti bianche. Un tecnico sub di 39 anni ha perso la vita mentre stava lavorando nelle vasche di un impianto ittico a circa 4 miglia al largo di Follonica, in provincia di Grosseto. La vittima, originaria di Palermo, abitava a Donoratico, in provincia di Livorno, e lavorava per un’azienda di Piombino. Secondo una prima ricostruzione la causa dell’incidente, avvenuto intorno a un’area in cui si trovano 24 vasche, sarebbe stato un colpo ricevuto da un’imbarcazione e in particolare dall’elica. Il 39enne è stato recuperato in stato di incoscienza da una motovedetta della Capitaneria di porto, dopo l’allarme lanciato dai colleghi del sub. Sulle banchine del porto di Piombino si trovava un’ambulanza, mentre era in arrivo anche l’elicottero Pegaso del 118, ma i soccorritori non hanno potuto che constatare il decesso per le gravi ferite subite dal sub in particolare alla testa. Adesso per ricostruire la dinamica dell’incidente sono in corso gli accertamenti di polizia giudiziaria di Capitaneria e Polmare, oltre che della Medicina del lavoro, tutti coordinati dalla Procura di Livorno.
E’ l’ultimo di una serie di morti sul lavoro che si sono verificati nel mese di agosto. A cominciare dalla quarantenne che ha perso la vita schiacciata da un macchinario nella fabbrica Bombonette di Modena il 3 agosto, passando per l’operaio di 47 anni finito sotto una lastra di calcestruzzo a Foggia e ancora il 53enne travolto da una ruspa in retromarcia nel cantiere dell’autostrada A15, fino al tecnico sub di questa mattina.
La foto in alto è di archivio