Tira il fiato il titolo Dws (Deutsche Asset & Wealth Management), la divisione del colosso bancario tedesco Deutsche Bank che si occupa di risparmio gestito. Oscilla intorno alla parità. Ma ieri è stata una giornata campale con una perdita finale di quasi il 14%, in alcune fasi della seduta la discesa ha superato il 18%. Motivo? La Sec statunitense e la Bafin tedesca, più o meno le equivalenti della nostra Consob, hanno avviato delle indagini sulla società perché avrebbe “pompato” le credenziali ambientali, sociali e di governance di alcuni dei prodotti, proposti alla clientela come investimenti sostenibili. Sono i noti criteri “Esg” (Environmental social and governance). Sono prodotti che da qualche anno vanno per la maggiore nel ventaglio di proposte alla clientela da parte di banche, assicurazioni e gestori di tutto il mondo. In sostanza chi compra prodotti (quote di fondi, obbligazioni, etc) Esg dovrebbe avere la garanzia che i suoi soldi vengono investiti in aziende che rispettano norme di tutela ambientali, diritti di persone e lavoratori oltre a non discriminare in base a genere o minoranze.

È un business che diventa sempre più ricco. Le masse in gestione a livello globale etichettate come Esg valgono oggi 2.200 miliardi di dollari, più del doppio rispetto solo ad un anno fa. Quello di Deutsche Bank non sarebbe certo il primo caso di maquillage su questi prodotti. Dopo una stretta regolatoria decisa dall’Unione europea nel 2018, l’etichetta di sostenibilità è stata tolta a prodotti che valevano 2mila miliardi di dollari. Certo è che il numero uno della banca tedesca Christian Sewing ha puntato molto sullo sviluppo di questa linea di prodotti, un inciampo, anche solo reputazionale, potrebbe avere conseguenze pesanti.

Le indagini partono delle accuse di una ex dipendente, Desiree Flixer, che fino a poco tempo fa ricopriva la carica di responsabile globale per la sostenibilità di Dws. Licenziata ad inizio 2021, Flixer aveva manifestato, nel novembre del 2020, dubbi sulla generosità con sui la società affibbiava patenti di sostenibilità ai suoi prodotti. Attualmente Dws classifica Esg la metà dei suoi 900 miliardi di dollari di investimenti. L’ex responsabile aveva tra l’altro segnalato come il sistema di valutazione di questi prodotti fosse obsoleto e pieno di carenze. Deutsche Bank ha affermato di non voler commentare le controversie con le autorità di controllo ma che “respinge fermamente le accuse fatte da un ex dipendente”. Dws “continuerà a sostenere gli investimenti Esg come parte del proprio ruolo fiduciario per conto dei propri clienti”, ha aggiunto la società di gestione ricordando di avere “una lunga tradizione di investimenti sostenibili e responsabili che risale a oltre 20 anni. Più di recente, abbiamo definito gli Esg come una pietra angolare della nostra strategia aziendale”

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