La paura per il Covid, “l’elite di vipere”, “l’inciviltà è pandemica”, “Capitan America è un Salvini pieno di steroidi e pollo fritto”, “per darla colpa alla politica qui c’è la fila è più coglione chi ci casca o chi promette”, “in rete la gente sembra contro vaccini e pro ristoranti”, gli artisti che cercano di darsi un tono rinnegando il passato e tanto altro. J-Ax torna più in forma che mai e, al solito, senza peli sulla lingua con il nuovo album “Surrreale” che contiene undici brani (compreso il brano estivo Salsa con Jake La furia) e diverse collaborazioni con Ermal Meta (“Un Tera di felicità”), Francesco Sarcina (“Che classe”) e Federica Abbate (“Canzone country”).
In “Stronzy” canti “da quando non fai più i live fai pure gli spot in Rai”. Il mestiere del cantante è cambiato?
Ma anche io ho fatto spot e partecipo a programmi tv! Le cose sono certamente cambiate. Nel bene e nel male abbiamo fatto patti che magari in passato nessuno pensava di stipulare. La verità comunque è che la gente che ha sofferto la crisi a causa del lockdown e ha visto con il fumo negli occhi le nostre iniziative come, ad esempio, i Bauli In Piazza a favore dei lavoratori fragili dello Spettacolo. Seppur l’iniziativa fosse sacrosanta ci hanno detto ‘ma andate a fare in culo, noi soffriamo la fame!’. Anche quando tentiamo di far del bene ci attaccano, pur senza fare politica e affrontando temi importanti. Le cose sono cambiate, sì.
In molti si aspettavano una tua reazione al live di Olbia di Salmo con 4mila persone ammassate. Cosa hai pensato?
Non ho scritto né detto nulla perché ho condiviso tutto quello che ha espresso Fedez sul tema concerti e sicurezza in merito ai fatti di Olbia. Nel merito, invece, del litigio tra i due non entro. Salmo lo rispetto tantissimo ed è molto bravo, posso comprendere la sua rabbia perché effettivamente il nostro settore è stato trattato con superficialità sul tema capienze. Lo Stato ha trattato con superficialità l’argomento dei Live. Quando Salmo ha scritto ‘al di fuori del recinto fanno quel che cazzo che gli pare’, aveva ragione. Ma la rabbia spesso guida verso scelte sbagliate ed è esattamente quello che poi è successo con quel live improvvisato. Noi dobbiamo essere d’esempio alla gente e trasmettere un senso di responsabilità.
Perché lo Stato è stato superficiale sul tema dei concerti?
Semplicemente perché la nostra categoria non crea empatia nella popolazione. La fondamentale verità è che per la maggior parte degli italiani il nostro è un ‘non lavoro’ e molti credono che siamo sempre in vacanza. Nessuno vede che dietro c’è tanta disciplina e tanto lavoro. Di conseguenza la politica, che cerca di cavalcare il proprio elettorale, non pone come priorità il tema culturale e, non a caso, i nostri temi sono sempre trattati per ultimi.
“Non puoi definirti un artista se non infrangi le regole” ha detto Salmo. Sei d’accordo?
Premesso che a me non piace la parola artista. A me non ha mai fregato un cazzo essere definito artista. Chi è l’artista? Sono Michelangelo, Gaber, Iannacci, De André, per citarne alcuni. Noi siamo solo, come dicono in America, ‘entertainers’ ossia intrattenitori. Fatta questa premessa, per me trasgredire le regole si intende prettamente nell’ambito artistico o contro i benpensanti. Diverso invece è quando si infrangono le leggi. E poi cosa vuol dire? Allora se uno è artista può sparare per strada in giro, superare i limiti di velocità, parcheggiare in doppia fila? Dai.
Il Green Pass potrebbe essere la soluzione per sbloccare la situazione concerti?
Per chi vuole farli subito sì. Ma io voglio avere la coscienza pulita. Non a caso ho annullato il concerto al Forum del 20 giugno. Ho vissuto il Covid, ho avvertito il pericolo… Quindi, per quello che mi riguarda, non torno in tour fino a quando non sarò sicuro che non si ammali più nessuno.
Cosa pensi dei no-Vax?
Prima di avere il Covid dicevo che con questa gente bisognava parlare per convincerli. Ora ai no-Vax, fossero anche mie fan, dico solo di uscire dalla mia vita. Ho visto il pericolo da vicino con il rischio che mio figlio rimanesse orfano. Non ho più voglia di discutere con i negazionisti e i no-vax che mi scrivono ‘ma quanto ti pagano per aver fatto lo spot istituzionale a favore del vaccino?’ Spot che peraltro abbiamo fatto tutti gratis’.