Dopo il rave party di Ferragosto alle porte di Roma dove un 25enne ha perso la vita, a preoccupare nelle ultime ore è un altro raduno, quello degli hippie provenienti da tutta Europa che si sono dati appuntamento in Toscana tra i Comuni fiorentini del Mugello, precisamente Marradi e San Godenzo. Sebbene il “Raimbow family” sia un raduno autorizzato, nel senso che hanno una concessione per l’uso temporaneo dei terreni dell’Unione montana dei Comuni del Mugello, preoccupa il possibile mancato rispetto delle norme anti Covid.
A maggior ragione, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Firenze, dopo che uno dei partecipanti al raduno hippie in corso da alcuni giorni nei boschi nell’Alto Mugello è risultato positivo al SarsCov2, ha stabilito che il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, disponesse “l’immediato isolamento della zona boschiva interessata dall’evento sia in entrata che in uscita” e la predisposizione “dei servizi sanitari in loco per l’effettuazione di uno screening sui soggetti ancora presenti tramite l’effettuazione di tampone Covid e l’adozione di ogni conseguente necessario provvedimento a tutela della salute individuale e collettiva”. Attraverso gli organizzatori del raduno, con i quali il presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, Philip Moschetti, “assicura costanti collegamenti, si provvederà anche al tracciamento e alle conseguenti misure precauzionali per i soggetti che hanno ormai lasciato la manifestazione”.
Ieri il sindaco Triberti ha emesso una nuova ordinanza che autorizza le uscite dall’area isolata come “bolla Covid” dopo il caso di un partecipante positivo. Ma a condizione che ci si sottoponga al tampone e ci si faccia identificare in modo da dare i nominativi alle Asl di competenza per notificare i provvedimenti di quarantena. Questa ordinanza sostituisce la precedente del sindaco di Marradi in cui era stato disposto, dopo la positività rilevata, l’immediato isolamento della zona boschiva interessata sia in entrata che in uscita.
Nel bosco ci sono ancora circa una ottantina di persone ma il raduno ha avuto durante i giorni centinaia di persone. La nuova ordinanza, si precisa ancora dalla prefettura, ha una duplice funzione: oltre ad identificare i partecipanti tiene infatti conto delle temperature che stanno cambiando e quindi della vita all’interno dell’area boschiva.
Il problema ora è un altro: sono stati pochi quelli che hanno deciso di sottoporsi al test. Dal canto suo la Asl fa sapere che non può imporre lo screening alle persone. Di conseguenza il rischio è che ora qualcuno si allontani senza aver effettuato il tampone e possa facilitare il propagarsi del virus, oltre a rendere impossibile il tracciamento. Tra i pochi tamponi eseguiti, nessuno al momento risulterebbe positivo oltre alla signora già individuata.