La decisione del patron della società brianzola Davide Erba: "Spero che l'appello sia raccolto, magari anche in serie A" dice al Corriere della Sera. L'impegno del club anche nei primi mesi della pandemia, con i respiratori regalati all'ospedale di Monza
La scritta “vacciniamoci” stampata sulla divisa della squadra di calcio al posto dello sponsor principale. È con questo messaggio che il Seregno, club brianzolo neopromosso in Lega Pro, entrerà in campo per la prima partita del campionato, allo stadio “Nereo Rocco” della Triestina. L’idea, scrive Il Corriere della Sera, arriva direttamente dal presidente del Seregno Calcio Davide Erba, che con l’appello a vaccinarsi ha voluto festeggiare il ritorno nel calcio professionistico dopo 40 di assenza e, insieme, ribadire l’importanza dell’immunizzazione nella lotta alla pandemia da Covid-19. Cercando di diventare un esempio per tutto il mondo del calcio.
“Mi è sembrato giusto fare in modo che il nostro club si schierasse dalla parte delle vaccinazioni“, spiega al Corriere Erba, che spera che il messaggio “venga raccolto. Non solo dai nostri tifosi, ma da tutta la gente. E anche dalle altre società, magari di serie A“. Il presidente del Seregno assicura che l’iniziativa non si limiterà solamente alla partita prevista per sabato 28 agosto, ma “andrà avanti a tempo indeterminato, fino a che sarà opportuno”. Un’iniziativa senza precedenti e non a costo zero. Ma Erba reputa più importante la causa rispetto al sostegno del main sponsor: “Ci è sembrato più urgente invitare la gente a vaccinarsi. Non importa del costo”.
Fin dagli inizi della pandemia, la società e la squadra si sono impegnate a stare vicino e aiutare i cittadini, spiega il presidente, “aiutando l’ospedale San Gerardo di Monza a cui abbiamo donato alcuni respiratori, regalando mascherine e promuovendo corsi gratuiti per i bambini della nostra scuola calcio”. Ora che le persone si avvicinano gradualmente a una nuova normalità, soprattutto grazie alla disponibilità dei vaccini, per Erba resta importante non abbassare la guardia: “Adesso che c’è bisogno di mandare dei messaggi precisi, abbiamo deciso questa nuova forma”. E, al di là dell’impegno civile, si augura che l’innovativa e importante scritta sul petto dei giocatori “ci porti fortuna, all’esordio nel professionismo dopo 39 anni. E se non sarà così: pazienza”. “È un’iniziativa fantastica, non possiamo fare altro che onorare al meglio la nostra maglia e quello che c’è scritto sopra”, ribadisce al Corriere il difensore e capitano del Seregno Martino Borghese, aggiungendo che lo stadio della Triestina sarà “il palcoscenico giusto dal quale lanciare un messaggio così importante”.