Madeleine: una data, un ricordo, un personaggio - La rubrica del venerdì de ilfattoquotidiano.it: tra cronaca e racconto, i fatti più o meno indimenticabili delle domeniche sportive degli italiani
Il miglior sottofondo sarebbe il fado. Ma non di quelli tristissimi, un fado menor per intenderci. No: un fado popolare, un po’ “corrido” un po’ rapsodìa… di discese e cadute, di allegria e miserie. Con la chitarra tipica che inizia a suonare in Mozambico, a Pemba: la famiglia Cadete è ricca, coloni portoghesi che hanno trovato fortuna laggiù. Trasporti e abbigliamento i settori in cui operano: Jorge Paulo è un bambino, a lui piace giocare a palla per strada. Ma la musica cambia, cambia il ritmo, velocemente: sarà una costante nella vita di Jorge Paulo Cadete. Il benessere raggiunto e conquistato nella colonia africana deve essere abbandonato quando il piccolo Jorge ha solo 7 anni: il Mozambico dichiara l’indipendenza, la famiglia Cadete deve scappare e ritornare in Portogallo.
Si ricomincia da capo, ci si riesce: il fado da melanconico torna corrido. La famiglia si rialza, Jorge gioca a calcio, bene, nell’Associacao Academica di Santarèm. A 15 anni è una promessa: non è un colosso, ma è sgusciante, furbo ed esplosivo, segna tantissimo. I grandi club ci mettono gli occhi sopra: lo vuole il Benfica, Jorge sceglie lo Sporting Lisbona. Il biancoverde sarà una costante nella sua vita. Esordisce a 19 anni, poi va in prestito al Vitoria Setubal: ne fa 10 in 29 partite e lo Sporting decide di puntarci su. Fa bene: diventa titolare nel 1989, nel 1990 arriva la chiamata della nazionale, lui continua a far gol senza però vincere nessun trofeo.
Quei gol attirano l’attenzione fuori dal Portogallo. In Italia c’è un presidente che per i calciatori ha un fiuto indiscutibile: è Gino Corioni, compianto patron del Brescia. Alle rondinelle ha portato Hagi, Raducioiu e dopo Baggio, Hamsik, Guardiola, Toni. Perciò nel 1994 dopo aver venduto Hagi al Barcellona e Raduciou al Milan e riportato il Brescia in A, decide di regalare al fido “mago” Lucescu un colpo di livello: Cadete, appunto. Ma solo in prestito: 150 milioni di lire, poco più, e se farà bene l’acquisto a titolo definitivo per 2 miliardi. Ma è un Brescia malconcio, che non funziona: neppure il geniale Lucescu che al Rigamonti porta meraviglie come Melquiades a Macondo può far molto. Nove punti nel girone d’andata e con Cadete i giornali sono tutt’altro che teneri: fa collezione di 4 in pagella e di giudizi che lo descrivono nella maggior parte dei casi come fantasma.
Il primo gol arriva nel girone di ritorno: di testa contro il Cagliari, in una gara che il Brescia perderà…sotto la neve, con la facilissima ironia sulla correlazione tra l’unico gol del portoghese propiziatorio per la nevicata. Facilissima l’ironia anche dei tifosi avversari, che col Brescia inesorabilmente ultimo praticamente per tutto il campionato si affidano a uno sfottò gettonatissimo “Cadete in B”. A fine anno arriva la retrocessione e naturalmente Corioni non esercita il riscatto del portoghese. A Lisbona non si sente desiderato: ma per Cadete quando i ritmi si abbassano sui toni più gravi ecco che arriva la svolta. Tenta l’avventura in Scozia, al Celtic, e torna a suonare il fado corrido: corre eccome Cadete a Celtic Park, facendo 25 gol in una stagione, senza neanche un rigore e diventando un beniamino dei tifosi scozzesi.
Ma ancora una volta la musica cambia: il Celtic decide di non rinnovare la fiducia a mister Tommy Burns e a Cadete il nuovo allenatore, Wim Jansen, proprio non piace. Chiede la cessione: i 25 gol sono un’ottima pubblicità, il Celta Vigo lo prende per oltre quattro milioni di euro (3,5 milioni di sterline) ma ormai la carriera di Cadete è in fase crepuscolare. Passa al Benfica, e poi torna in Inghilterra al Bradford, poi in Portogallo all’Estrella Amadora, poi torna in Scozia al Patrick Thistle e infine in Portogallo tra i dilettanti del Pinhalnovense.
Dal ritiro in poi è di nuovo un calando fino al fondo del precipizio per Jorge Paulo: due divorzi, rapporti burrascosi con la famiglia, comparsate televisive in programmi come il Grande Fratello portoghese, l’utilizzo dell’immagine per fare da pr a un locale dell’Algarve…per poi arrivare alla confessione del 2014: “Ho sperperato ogni soldo, 4 milioni di euro, fregato da quelli che credevo amici. Vivo a casa dei miei, con 180 euro di sussidio statale a settimana”. Non stupirà: si è rimesso in pista Cadete. Nel settore immobiliare: due aziende, compravendita di case antiche da un lato, ristrutturazione dall’altro. Oggi compie 53 anni: tra gol e autoreti, cadute e stacchi di testa, nevicate e sole che splende…musica allegra, musica triste. Auguri Jorge.