I No Green Pass tornano in piazza a Milano, Roma e altre città, tra cui Torino, Napoli e Genova. La manifestazione nel centro del capoluogo lombardo è stata quella più partecipata. In circa 3mila, dopo aver attraversato piazza Duomo, hanno percorso via Torino, passando per le Colonne di San Lorenzo e si sono poi diretti verso la Darsena e quindi a Porta Genova per poi entrare nell’area pedonale dei Navigli. Durante il corteo sono stati scanditi slogan inneggianti alla “libertà” e contro i vaccinati (definiti “schiavi” e “pecore”), il presidente del Consiglio Mario Draghi e i virologi Matteo Bassetti e Roberto Burioni. Ad accompagnare i partecipanti alla manifestazione anche decine di cartelli contro la “dittatura sanitaria”, l’obbligo di certificazione per l’ingresso nelle università e numerose bandiere tricolore.

Dal movimento ‘3V’ all’associazione ‘Ancora Italia’, dal forum ‘Non nuocere’ al ‘Fronte del dissenso’, sono numerose le sigle che si sono date appuntamento nella piazza principale di Milano per dire no al Green pass definito dal palco una “misura antidemocratica” che “non ha nulla a che vedere con la situazione sanitaria, ma serve solo a spaccare la società in persone di serie a e serie b”. “Noi non siamo no vax – hanno detto gli organizzatori – Siamo per la libertà di scelta”, attaccando poi anche i partiti politici, in particolar modo il Pd e “i traditori Di Maio e Salvini”. Durante il passaggio dalla Darsena, alcuni manifestanti hanno distrutto un gazebo del Movimento Cinque Stelle e urlato ‘venduti, venduti’ agli attivisti presenti per la raccolta delle firme per la presentazione delle liste alle Comunali di ottobre. La candidata sindaca dei pentastellati Layla Pavone si dice “costernata” e “amareggiata” per l’assalto: “La violenza non è nel dna di Milano – aggiunge – Esprimo profonda vicinanza agli attivisti del Movimento 5 Stelle vittime di tale inciviltà”.

Intanto il prossimo appuntamento, quando ormai mancano pochi giorni all’entrata in vigore delle nuove norme sull’uso del Green Pass, è stato fissato per il 1° settembre. L’intenzione dei contrari alla vaccinazione è quella di bloccare le stazioni ferroviarie nel pomeriggio. All’interno del gruppo Telegram chiamato “Basta dittatura”, che conta oltre 36mila iscritti, è stato annunciato un sit-in di proteste in almeno 55 stazioni: “Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno!”, l’annuncio. In realtà l’obbligo del Green Pass riguarda solo i treni a lunga percorrenza e non il trasporto pubblico locale.

Non sono mancate le reazioni all’annuncio della protesta: Assoutenti è pronta a denunciare chiunque bloccherà le stazioni e creerà disagi alla circolazione ferroviaria. “Si tratta di una protesta di una violenza inaudita, che creerà enormi danni a chi utilizza il treno per andare a lavoro o a chi si sposta con il trasporto ferroviario per rientrare dalle vacanze estive – sottolinea il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Rispettiamo il diritto di tutti di manifestare e protestare, ma siamo pronti alla battaglia legale contro coloro che, al fine di imporre le proprie idee, determineranno un danno ad altri cittadini, ingiustamente coinvolti nelle proteste dei ‘No Green pass'”. E ancora: “Ricordiamo agli organizzatori di queste manifestazioni che bloccare la circolazione dei treni realizza sia il reato di blocco stradale che quello di interruzione di pubblico servizio, ed Assoutenti non esiterà a rivolgersi alla magistratura di tutta Italia per denunciare penalmente chi ostacolerà la partenza e l’arrivo dei treni presso le stazioni ferroviarie”.

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