Nuove esplosioni gettano nuovamente Kabul nel terrore degli attentati. I media locali hanno riferito che un razzo lanciato in direzione dell’aeroporto ha colpito un’abitazione a 5 chilometri dallo scalo, uccidendo almeno 6 persone, tra cui 3 o 4 bambini, e ferendone altre tre. Poi funzionari Usa hanno riferito di un nuovo raid con drone compiuto da Washington contro un’autobomba sulla quale viaggiavano “diversi kamikaze” dello Stato Islamico nella provincia del Khorasan, sempre nella capitale. Un’azione, questa, che ha provocato diverse deflagrazioni collaterali dovute all’esplosivo presente sul mezzo. Il portavoce dei Taliban Zabihullah Mujahid ha spiegato che i terroristi volevano compiere un nuovo attacco allo scalo della capitale. Non è ancora chiaro se si tratti di due casi separati o dello stesso episodio. In serata, un funzionario afghano, ha detto sotto anonimato alla Associated Press che tre bambini sono stati uccisi nel raid americano. Il funzionario ha aggiunto che il razzo che ha colpito un edificio a nord-ovest dell’aeroporto della capitale, segnalato inizialmente come un episodio separato dall’attacco Usa, “si è rivelato essere lo stesso evento”. Al contrario, le forze americane hanno al momento escluso che il raid abbia fatto vittime tra i civili.
Quel che è certo è che tutto è avvenuto mentre l’Amir al-muminin talebano, Hibatullah Akhundzada, esce allo scoperto e per la prima volta si incontrerà pubblicamente con i vertici del movimento a Kandahar per la formazione del nuovo governo afghano, secondo quanto hanno detto fonti talebane all’emittente Tolo news. Un evento storico, visto che la Guida Suprema entrata in carica nel 2016 aveva deciso, un po’ come il fondatore mullah Omar, di rimanere totalmente isolato, alimentando teorie sulla sua possibile morte. E’ arrivata in serata invece la conferma data da una nota firmata da Ue, Usa e altri Paesi, che i talebani hanno confermato la possibilità di lasciare il paese anche dopo il 31 agosto per i cittadini afghani che lo vorranno.
Sul fronte americano il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha commentato la nuova operazione parlando alla Cbs e ha specificato che il presidente Joe Biden “non intende iniziare una nuova guerra in Afghanistan”, ma che proseguiranno i raid contro l’Isis-K. “Continueremo a compiere questo tipo di attacchi da remoto come quello realizzato contro membri dell’Isis-k. E, certo, considereremo altre operazioni contro questa gente, per catturarli ed eliminarli dal campo di battaglia”. Sullivan ha anche riferito che si “monitora da vicino” la potenziale minaccia di attacchi terroristici all’interno degli Stati Uniti: “Al momento l’intelligence ritiene che i gruppi terroristici in Afghanistan non posseggano capacità di colpire all’esterno, ma naturalmente potrebbero svilupparle”.
Solo il personale a stelle e strisce è rimasto sul terreno, lasciando gradualmente il controllo dell’aeroporto di Kabul in mano alle milizie talebane. Francia e Gran Bretagna, spiega il presidente Emmanuel Macron, chiederanno lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu la creazione di una “safe zone” nella capitale per consentire il proseguimento delle operazioni umanitarie sul posto e proteggere le persone che cercano di lasciare l’Afghanistan dopo il 31 agosto. La Turchia, invece, ha annunciato la riapertura della propria ambasciata nella capitale afghana.
Ma se rimane alta l’allerta per nuovi attentati da parte dei gruppi terroristici presenti nel Paese, Stato Islamico e al-Qaeda su tutti, l’emergenza si registra anche sul piano finanziario e dell’ordine pubblico: si registrano scontri di fronte agli istituti bancari della capitale, dopo il blocco sul ritiro di contante iniziato già da metà agosto, con i miliziani Taliban che hanno lanciato sassi contro la folla per disperdere i più agitati, come riporta al-Jazeera. Mentre a nord, nella valle del Panshir, regge la tregua armata tra i combattenti islamisti e gli uomini di Ahmad Massoud, con i Taliban che, dopo aver interrotto tutte le comunicazioni nell’area, hanno annunciato il raggiungimento di un accordo con gli ultimi rappresentanti ancora attivi dell’Alleanza del Nord, anche se le fonti che ne hanno parlato non hanno specificato in base a quali termini.
Intanto, dopo lo stop alle lezioni, il ministro dell’Istruzione talebano ha annunciato che d’ora in avanti nelle università dell’Afghanistan le studentesse e gli studenti saranno divisi. “Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la Sharia“, ha dichiarato Abdul Baqi Haqqani, secondo quanto riportato da Tolo News. Mentre l’agenzia Pajhwok riferisce che i miliziani hanno introdotto il divieto per radio e televisioni della provincia di Kandahar di mandare in onda musica e voci femminili.
Usa: “Rimanete lontani dall’aeroporto”
Gli Stati Uniti rinnovano intanto l’allerta ai propri cittadini per una “minaccia specifica e credibile vicino all’aeroporto”, chiedendo loro di non recarsi allo scalo della capitale o lasciare immediatamente gli ingressi per chi è già presente. Allerta che ha trovato conferma nell’operazione di questo pomeriggio. L’amministrazione Biden intende ritirare anche l’ambasciatore e tutto lo staff diplomatico entro martedì 31 agosto, scrive il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali non è chiaro se e quando potrebbero tornare nel Paese asiatico. “Stiamo aspettando il cenno finale dagli americani per prendere il pieno controllo” dello scalo, ha detto intanto all’agenzia Reuters una fonte ufficiale dei Taliban. Abbiamo, ha sottolineato, una squadra di “tecnici e ingegneri altamente qualificati” per gestire l’aeroporto della capitale afghana.
Banche chiuse, manca liquidità
Gli scontri fuori dalle banche della capitale sono indice del blocco nel quale si appresta a finire il Paese. Come riporta il delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, Alberto Cairo, su Repubblica, la mancanza di denaro contante sta gettando il Paese nell’immobilismo: i negozi rimangono chiusi perché nessuno ha banconote per pagare i beni da acquistare, i cantieri si sono fermati perché non ci sono soldi da dare agli operai, la popolazione non può acquistare beni primari come cibo, legna o gas e anche i dipendenti dell’organizzazione riceveranno solo un acconto dei loro stipendi, per il momento. Una situazione che, se non sarà sbloccata velocemente, rischia di portare presto il Paese al collasso, vista l’apparente incapacità dei nuovi governanti di gestire la situazione finanziaria di uno Stato vero e proprio. Ogni giorno gli Studenti coranici ripetono che presto il denaro sarà di nuovo disponibile, ma passano le ore e lo sblocco non arriva.
Comunità internazionale: “Ricevute garanzie che gli afghani che vogliono andarsene potranno farlo oltre il 31 agosto”
Macron, dopo aver annunciato la volontà di lavorare alla creazione di una safe zone a Kabul, ha detto anche che sono state “avviate discussioni con i Talebani” per “proteggere e rimpatriare gli afghani a rischio oltre il 31 agosto”. La Francia conta sull’aiuto del Qatar che, grazie ai suoi buoni rapporti con i Talebani, “ha la possibilità di organizzare operazioni di trasporto aereo o di riaprire ad alcune compagnie aeree”. Più tardi oltre un centinaio di governi di tutto il mondo, tra cui quello italiano, hanno confermato in una dichiarazione congiunta di aver ricevuto assicurazioni dai Talebani che i cittadini afghani che desiderano lasciare il loro Paese potranno farlo in sicurezza oltre il 31 agosto, termine per il ritiro delle truppe internazionali e delle loro operazioni di evacuazione. In una nota della Casa Bianca firmata tra gli altri anche da Germania, Regno Unito e Francia si legge che “Siamo tutti impegnati a garantire che i nostri cittadini, dipendenti, nonché gli afghani che hanno lavorato con noi e coloro che sono a rischio possano continuare a viaggiare liberamente verso destinazioni al di fuori dell’Afghanistan. Abbiamo ricevuto garanzie dai Talebani che tutti i cittadini stranieri e qualsiasi cittadino afghano con autorizzazione di viaggio dai nostri Paesi potranno recarsi in modo sicuro e ordinato ai punti di partenza e recarsi fuori dal Paese. Continueremo a rilasciare documenti di viaggio agli afghani designati e abbiamo la chiara aspettativa e l’impegno da parte dei Talebani che possano viaggiare nei nostri rispettivi paesi”.
Unicef: “300mila bambini sfollati”
All’allerta sicurezza e alle difficoltà finanziarie, nel Paese si affianca anche l’emergenza umanitaria, centinaia di migliaia di persone stanno lasciando le proprie case nel tentativo di lasciare l’Afghanistan e Unicef denuncia che sono 300mila i bambini sfollati dopo la presa del potere da parte dei Taliban. “Non possiamo abbandonare i bambini dell’Afghanistan nel momento del bisogno”, è l’appello lanciato dal direttore regionale George Laryea-Adjei. L’organizzazione ha anche stimato che 1 milione di bambini sotto i 5 anni soffrirà di malnutrizione grave, pericolosa per la vita. Oltre 4 milioni di bambini, tra cui 2,2 milioni di ragazzine, sono fuori dalla scuola. “Stanno lottando con ansie e paure, in troppi hanno assistito a scene che nessun bambino dovrebbe mai vedere”, dicono.