Cronaca

Migrante muore folgorato sul tetto di un treno dopo Ventimiglia. Venti in pochi anni le vittime al confine Italia-Francia

Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino ha chiesto a Rfi "la presenza di un nucleo fisso di protezione aziendale per il controllo dei treni in partenza e in arrivo da Ventimiglia in collaborazione con la Polizia ferroviaria"

E’ morto folgorato mentre tentava di arrivare in Francia dall’Italia sul tetto di un treno. L’uomo, molto probabilmente un migrante, è rimasto ucciso intorno alle 11.30 di domenica mattina, dopo l’ultima galleria ferroviaria di Ventimiglia. Nel tratto i cavi dell’alta tensione arrivano ai 1500 volt. Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco che hanno dovuto attendere lo smaltimento della tensione di accumulo della linea per poter intervenire. Sul posto, oltre a pompieri, Polfer e scientifica anche il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, che ha chiesto a Rfi “la presenza di un nucleo fisso di protezione aziendale per il controllo dei treni in partenza e in arrivo da Ventimiglia in collaborazione con la Polizia ferroviaria”.

Sono venti nel giro di pochi anni i migranti che hanno trovato la morte cercando di attraversare il confine. E si tratta ovviamente di quelli dei quali è stato ritrovato il cadavere. La più giovane si chiamava Milet Tesfamariam, era eritrea e aveva appena 17 anni. E’ morta investita da un tir mentre stava percorrendo a piedi una galleria autostradale al confine con la Francia. Ancora pochi metri di cammino, nel tardo pomeriggio di una giornata autunnale, e avrebbe raggiunto la sua meta. Il più ‘anziano’ è stato un migrante iracheno di 36 anni, morto investito da un treno mentre camminava lungo la ferrovia: è stato travolto proprio all’imboccatura della galleria di zona Peglia a Ventimiglia dove oggi si è verificata l’ennesima tragedia.

Alcuni sono morti annegati cercando di nuotare fino alle acque francesi di notte, altri sono precipitati dal ‘Col de Mort’, un pericoloso sentiero tracciato su un costone di roccia a picco sul mare che sovrasta il punto di confine tra Italia e Francia a Ventimiglia, altri ancora a piedi di notte in autostrada vengono investiti dai mezzi pesanti o lungo i binari travolti dai treni, oppure ancora soffocati nelle paratie delle carrozze ferroviarie, folgorati dall’elettricità sui tetti dei convogli. Sono decine e decine i migranti che ci provano, pagando i passeur che li accompagnano sul Col de Mort o indicando i punti dove è possibile saltare sui treni.