Secondo le stime preliminari in Germania i costi energetici sono saliti del 12,6% rispetto all'anno prima. In Spagna corre il costo dell'elettricità, alla base del balzo dei prezzi più forte dal 2012
Sale ancora l’inflazione tedesca, ormai ad un soffio dalla soglia del 4%. Nel mese in corso i prezzi al consumo sono in media più alti del 3,9% rispetto ad un anno fa, con una piccola accelerazione rispetto al 3,8% registrato a luglio. È il valore più alto da 13 anni. A spingere sono soprattutto i costi energetici saliti del 12,6% su base annua. I prezzi alimentari resgitrano un incremento del 4,6%. L’indice armonizzato europeo si è attestato al 3,4%, il massimo dal 2008.
Più deciso l’incremento fotografato in Spagna con un’inflazione salita al 3,3% dal 2,9% di luglio. Si tratta del balzo più forte dal 2012. Su base mensile i prezzi sono cresciuti dello 0,4%. Anche in questo caso incidono molto i costi dell’energia. Preoccupa in particolare l’andamento dei prezzi dell’elettricità. Il prezzo medio al megawattora registrato dall’Operatore del mercato iberico dell’energia (Omie) è di 124,4 euro, record assoluto fino a oggi.
In entrambi i casi si tratta di stime preliminari quindi suscettibili di ritocchi nella seconda lettura. Tuttavia le tensioni sui prezzi, soprattutto in Germania, mettono pressione sulla Banca centrale europea e sulle sue politiche monetarie ultra espansive, un fattore che potrebbe contribuire al surriscaldamento dell’inflazione. La Bce ha sinora affermato di non ritenere preoccupante l’andamento dei prezzi giudicando la crescita temporanea. Una tesi che è condivisa da molti economisti che guardano invece con più preoccupazione alla situazione statunitense dove l’inflazione ha raggiunto il 5,4%.