Sono vaccinato, con richiamo. Non ho avuto alcun effetto collaterale, il mio Dna pare non ne abbia risentito. O è l’Rna che cambia? Il mio problema, comunque, non è il codice genetico, ma il codice identificativo. Con l’autocode ho ottenuto il green pass, che nel linguaggio ministeriale si chiama Certificazione Verde. Quando lo menzionano nei documenti ufficiali non si capisce di che parlano, visto che tutti lo chiamano Green Pass e la traduzione di Pass non è Certificazione. Si dovrebbe chiamare Lasciapassare Verde, visto che se ce l’hai ti fanno passare e se non ce l’hai ti fermano.
Ho ottenuto il Lasciapassare (uso la traduzione corretta per confondere le idee) sia sull’app Immuni sia sul sito del Ministero e l’ho anche stampato e plastificato (il certificato, non il ministero). Vado al ristorante e esibisco il mio Lasciapassare. Il cameriere inquadra il codice QR e il suo dispositivo dice: Non è stato trovato alcun dato utilizzabile. Non si passa. Cerco di risolvere il problema e vado in farmacia. Mi dico: forse l’ho scaricato male. La farmacista mi stampa il Lasciapassare e… Non è stato trovato alcun dato utilizzabile. Mi dice: vada all’hub vaccinale, nella Caserma Zappalà. Ci vado.
All’ingresso c’è un fiero cartello: ESERCITO – NOI CI SIAMO SEMPRE. Loro ci sono, ma dopo le sei il servizio non funziona. Ma come… c’è scritto che ci siete SEMPRE! Certo che ci siamo, eccoci qua – mi risponde il soldato in mimetica e anfibi. Però l’hub vaccinale chiude alle sei. Ho fatto il militare a Cuneo (non scherzo) e sono un uomo di mondo. Non insisto oltre. La logica militare non fa una grinza: loro ci sono SEMPRE, nel senso che esistono, ma funzionano fino alle sei. Gli altri invece scompaiono.
Sul sito ministeriale e su altri siti trovo: “C’è poi chi ha ricevuto regolarmente il green pass ma il codice di lettura QR code risulta illeggibile e inesatto. La causa in questo caso non è la tecnologia ma una macchina organizzativa non sempre all’altezza”. Magnifico… lo sanno. Per risolvere il problema ci sono tre opzioni.
Una è chiamare il numero verde 800912491. Passo un’ora per prendere la linea. Risponde una signora, da casa. Mentre le spiego si sente una voce di bambina che la chiama. Butta giù. Altra ora di tentativi e alla fine mi rispondono di nuovo, per dirmi che non possono fare niente: mi consigliano di telefonare al 1500. Lo faccio. Mi risponde una signora paziente e gentile (probabilmente senza figli piccoli) che stenta a capire il mio problema e alla fine mi dice che mi manda l’autocode. Ma io ce l’ho l’autocode, cerco di spiegarle. L’ho usato. E mi dà un pass illeggibile. Lei provi a riscaricarlo, mi dice. Mi manda l’autocode, provo, e il risultato è lo stesso. Scrivo anche a cittadini@dcg.gov.it e accludo anche il Lasciapassare non funzionante. Spiegando che non funziona. Ricevo un messaggio che mi dice che hanno ricevuto il mio messaggio. C’è persino un numero di pratica. Ma, dopo essere passato tra sette sportelli (li ho messi in grassetto) non succede niente.
Dal primo settembre ci vuole il Lasciapassare per salire su un treno, e io tra non molto andrò al Festival della Letteratura di Mantova (presenterò il libro Metazoa, di Peter Godfrey Smith, e farò una conferenza sulla pipì) e ho già i biglietti del treno. Per salire sul treno ci vuole il Lasciapassare, e io ce l’ho. Ma lo controlleranno, come ha fatto il cameriere del ristorante. Sarò l’unico ad avere questo problema? Non credo. Ora, io sono per la vaccinazione, e per il Lasciapassare. Va chiesto. Dovrebbe essere obbligatorio, come l’assicurazione delle vetture. L’assicurazione non serve solo a chi si assicura, ma anche a chi potrebbe subire incidenti (in questo caso contagi) senza alcuna colpa. L’assicurazione difende anche gli altri. Non si può circolare senza assicurazione!
E quindi: viva le vaccinazioni e viva il Lasciapassare! Ma se mi si impone di fare una cosa, almeno che mi si metta in grado di poter certificare formalmente che i miei doveri sono stati assolti! I burocrati e i militari ragionano in modi abbastanza simili. Se prendo l’aereo i burocrati dell’università mi chiedono le carte di imbarco. Sapete perché? Prima c’era gente che si faceva rimborsare la stessa missione da amministrazioni differenti (tipo il Dipartimento Universitario e il Cnr, se magari si hanno due contratti con enti differenti). E prima le carte d’imbarco erano stampate dalla compagnia, in esemplari unici. Ma da tempo non è più così, ora sono digitali! Ne posso stampare quante ne voglio. Non ha senso chiederle. La norma però rimane. E il burocrate non si adegua se non riceve istruzioni formali. E non vuole il file… la vuole stampata. In originale! Ma è un originale!! cerco di spiegare. Ne posso stampare quante ne voglio, e la può stampare anche lei. Mi guarda con occhi bovini e mi chiede di produrre la carta di imbarco. In originale.
Temo che al momento di prendere quel treno ci sarà un tipo simile al soldato che c’è SEMPRE e all’impiegato che vuole la carta d’imbarco ORIGINALE.
Ah, se il 10 settembre passate da Mantova e non sapete che fare, venite a sentire la conferenza sul mistero della pipì. Io ci sono SEMPRE, anche alle 18.30, ora prevista per svelare il mistero. Ma non è detto che sarò lì. Potrei essere in guardina per aver strangolato un ferroviere.
Ferdinando Boero
Naturalista
Società - 31 Agosto 2021
La mia disavventura col Green pass: sette sportelli ma il problema resta. Spero non per ‘sempre’
Sono vaccinato, con richiamo. Non ho avuto alcun effetto collaterale, il mio Dna pare non ne abbia risentito. O è l’Rna che cambia? Il mio problema, comunque, non è il codice genetico, ma il codice identificativo. Con l’autocode ho ottenuto il green pass, che nel linguaggio ministeriale si chiama Certificazione Verde. Quando lo menzionano nei documenti ufficiali non si capisce di che parlano, visto che tutti lo chiamano Green Pass e la traduzione di Pass non è Certificazione. Si dovrebbe chiamare Lasciapassare Verde, visto che se ce l’hai ti fanno passare e se non ce l’hai ti fermano.
Ho ottenuto il Lasciapassare (uso la traduzione corretta per confondere le idee) sia sull’app Immuni sia sul sito del Ministero e l’ho anche stampato e plastificato (il certificato, non il ministero). Vado al ristorante e esibisco il mio Lasciapassare. Il cameriere inquadra il codice QR e il suo dispositivo dice: Non è stato trovato alcun dato utilizzabile. Non si passa. Cerco di risolvere il problema e vado in farmacia. Mi dico: forse l’ho scaricato male. La farmacista mi stampa il Lasciapassare e… Non è stato trovato alcun dato utilizzabile. Mi dice: vada all’hub vaccinale, nella Caserma Zappalà. Ci vado.
All’ingresso c’è un fiero cartello: ESERCITO – NOI CI SIAMO SEMPRE. Loro ci sono, ma dopo le sei il servizio non funziona. Ma come… c’è scritto che ci siete SEMPRE! Certo che ci siamo, eccoci qua – mi risponde il soldato in mimetica e anfibi. Però l’hub vaccinale chiude alle sei. Ho fatto il militare a Cuneo (non scherzo) e sono un uomo di mondo. Non insisto oltre. La logica militare non fa una grinza: loro ci sono SEMPRE, nel senso che esistono, ma funzionano fino alle sei. Gli altri invece scompaiono.
Sul sito ministeriale e su altri siti trovo: “C’è poi chi ha ricevuto regolarmente il green pass ma il codice di lettura QR code risulta illeggibile e inesatto. La causa in questo caso non è la tecnologia ma una macchina organizzativa non sempre all’altezza”. Magnifico… lo sanno. Per risolvere il problema ci sono tre opzioni.
Una è chiamare il numero verde 800912491. Passo un’ora per prendere la linea. Risponde una signora, da casa. Mentre le spiego si sente una voce di bambina che la chiama. Butta giù. Altra ora di tentativi e alla fine mi rispondono di nuovo, per dirmi che non possono fare niente: mi consigliano di telefonare al 1500. Lo faccio. Mi risponde una signora paziente e gentile (probabilmente senza figli piccoli) che stenta a capire il mio problema e alla fine mi dice che mi manda l’autocode. Ma io ce l’ho l’autocode, cerco di spiegarle. L’ho usato. E mi dà un pass illeggibile. Lei provi a riscaricarlo, mi dice. Mi manda l’autocode, provo, e il risultato è lo stesso. Scrivo anche a cittadini@dcg.gov.it e accludo anche il Lasciapassare non funzionante. Spiegando che non funziona. Ricevo un messaggio che mi dice che hanno ricevuto il mio messaggio. C’è persino un numero di pratica. Ma, dopo essere passato tra sette sportelli (li ho messi in grassetto) non succede niente.
Dal primo settembre ci vuole il Lasciapassare per salire su un treno, e io tra non molto andrò al Festival della Letteratura di Mantova (presenterò il libro Metazoa, di Peter Godfrey Smith, e farò una conferenza sulla pipì) e ho già i biglietti del treno. Per salire sul treno ci vuole il Lasciapassare, e io ce l’ho. Ma lo controlleranno, come ha fatto il cameriere del ristorante. Sarò l’unico ad avere questo problema? Non credo. Ora, io sono per la vaccinazione, e per il Lasciapassare. Va chiesto. Dovrebbe essere obbligatorio, come l’assicurazione delle vetture. L’assicurazione non serve solo a chi si assicura, ma anche a chi potrebbe subire incidenti (in questo caso contagi) senza alcuna colpa. L’assicurazione difende anche gli altri. Non si può circolare senza assicurazione!
E quindi: viva le vaccinazioni e viva il Lasciapassare! Ma se mi si impone di fare una cosa, almeno che mi si metta in grado di poter certificare formalmente che i miei doveri sono stati assolti! I burocrati e i militari ragionano in modi abbastanza simili. Se prendo l’aereo i burocrati dell’università mi chiedono le carte di imbarco. Sapete perché? Prima c’era gente che si faceva rimborsare la stessa missione da amministrazioni differenti (tipo il Dipartimento Universitario e il Cnr, se magari si hanno due contratti con enti differenti). E prima le carte d’imbarco erano stampate dalla compagnia, in esemplari unici. Ma da tempo non è più così, ora sono digitali! Ne posso stampare quante ne voglio. Non ha senso chiederle. La norma però rimane. E il burocrate non si adegua se non riceve istruzioni formali. E non vuole il file… la vuole stampata. In originale! Ma è un originale!! cerco di spiegare. Ne posso stampare quante ne voglio, e la può stampare anche lei. Mi guarda con occhi bovini e mi chiede di produrre la carta di imbarco. In originale.
Temo che al momento di prendere quel treno ci sarà un tipo simile al soldato che c’è SEMPRE e all’impiegato che vuole la carta d’imbarco ORIGINALE.
Ah, se il 10 settembre passate da Mantova e non sapete che fare, venite a sentire la conferenza sul mistero della pipì. Io ci sono SEMPRE, anche alle 18.30, ora prevista per svelare il mistero. Ma non è detto che sarò lì. Potrei essere in guardina per aver strangolato un ferroviere.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.