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Notte della Taranta, la precisazione degli organizzatori e la lettera di Al Bano dopo il nostro pezzo: ecco tutto quello che c’è da sapere

Sia il cantante di Cellino San Marco che l'organizzazione della serata evento hanno scritto al Fatto.it per specificare e rettificare. L'equivoco nasce dalle esigenze televisive della kermesse, che quest'anno non si proponeva come un live vero e proprio, ma come una grande registrazione tv

di F. Q.

Il nostro articolo sul concerto della Notte della Taranta a Melpignano, in cui abbiamo evidenziato un certo malumore del pubblico e un’insofferenza per le regole imposte dallo show televisivo a scapito del live, è oggetto di una precisazione della Fondazione Notte della Taranta (la pubblichiamo integralmente qui sotto) che evidenzia come non si trattasse di un concerto live, ma di fatto della registrazione di un programma televisivo (verrà trasmesso su Rai1 in seconda serata il 4 settembre). Un intervento che giustifica anche la presa di posizione di Al Bano, che ha contestato la nostra ricostruzione della serata e dell’accoglienza da parte del pubblico della sua performance. Anche in questo caso pubblichiamo la sua lettera integrale a ilfattoquotidiano.it. Noi abbiamo evidenziato le reazioni di una parte del pubblico, lui rivendica invece di essere stato acclamato. Ma, alla luce della precisazione della Fondazione, è importante dire che si trattava di un pubblico “da studio tv“, probabilmente spazientito più dai ritmi “non da concerto” che non da problemi nelle esecuzioni dei cantanti. Ci uniamo quindi a lui nel brindisi con un bicchiere del suo vino rosso e gli auguriamo altre cento notti della Taranta, magari nella versione originaria di concerto dal vivo e non in quella (imposta dal Covid) di programma tv.
La redazione

Qui la lettera di Al Bano:

Ho letto su Il Fatto Quotidiano la cronaca della serata della Notte della Taranta… cronaca che definisco semplicemente un’ inaccettabile bugia. E’ falso è che io abbia improvvisato – riporto la frase che ritengo offensiva- “intonando il ritornello di ‘Felicità’ a ritmi della pizzica suonata dall’orchestra e ha ottenuto in risposta solo un coro di ‘buuu'” come è altrettanto falso che io mi sia ritirato. Per fortuna ci saranno le immagini che potremmo vedere il giorno 4 settembre su Rai Uno. Con un pizzico di sano umorismo e ironia ho solo accennato, a cappella e senza l’orchestra, la seguente frase “Felicità è un bicchiere di vino fatto a Cellino” mentre guadagnavo l’uscita dal palcoscenico come stabilito dalla scaletta degli autori, perciò non mi sono ritirato. Sempre sullo stesso articolo ho letto anche che si sono levati dei fischi e che la mia presenza e quella de Il Volo ha creato “malumori e mormorii” tra il pubblico: io non ho sentito né gli uni (i fischi) né gli altri (i mormorii e i malumori), ma non posso dimenticare che il pubblico ha iniziato ad urlare il mio nome, “Al Bano, Al Bano” applaudendo e non nascondo che mi ha fatto molto piacere perché gli applausi sono la vitamina degli artisti. Ho trascorso 56 anni di carriera ed è la prima volta che mi capita di leggere una bugia del genere. Siamo tutti esseri umani e l’errore è quasi sempre a portata di mano , perché di errore si tratta, visto che in platea erano presenti nomi importanti del giornalismo italiano, tra cui Marinella Venegoni della Stampa, Gino Castaldo di Repubblica, Mario Luzzatto Fegiz e altri, e nessuno di loro ha fatto riferimento ai fischi, ai malumori e ai mormorii e penso che non l’abbiano fatto certamente per piaggeria. Concludendo: Evviva la Notte della Taranta, evviva la Puglia, evviva la Verità e beviamoci su con un buon bicchiere di vino rosso, suggerisco il Platone”.

Qui la precisazione della Fondazione Notte della Taranta:

– E’ stato comunicato con largo anticipo sia al pubblico che ai giornalisti presenti che non si trattava di un concerto live ma di una registrazione che sarebbe stata successivamente trasmessa su RAI 1 e che pertanto, esattamente come avvenuto nel 2020, avrebbero assistito alla “costruzione” del programma.

– La scelta di ridurre il Concertone da 4 ore a 90 minuti è stata determinata nel 2020/2021 a causa dell’emergenza Covid che ha impedito l’accesso del pubblico dei 150mila.

– Il maltempo dei giorni precedenti al Concerto, che ha causato danni alla scenografia e interrotto due giorni di prove, ha inevitabilmente allungato i tempi della serata finale.

– Il titolo dell’articolo è infondato. Nessun ospite del pubblico ha lasciato la piazza prima dell’esecuzione di ben due bis richiesti a gran voce e della “Ronda” improvvisata per continuare a cantare e ballare al termine della manifestazione come si evince dalle numerose dirette presenti sui social.

– Nessuno ha fischiato Al Bano come si evince dalla registrazione delle telecamere ma al contrario al termine del concerto un gruppo di persone ha intonato in coro “Al Bano Al Bano” chiedendo all’artista il bis.

Nella pagina seguente, la versione originaria del pezzo di Ilaria Mauri pubblicato in data 29 agosto, a cui abbiamo tolto un passaggio che equivocava, appunto, le esigenze della tv e la tradizione dei concerti live.

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