La commissione Affari sociali della Camera ha approvato gli emendamenti al decreto sul certificato verde: la validità viene prorogata rispetto all'attuale scadenza e passa anche l'equiparazione dei test salivari agli altri tamponi, presentata da M5s e Lega
Il green pass avrà validità di 12 mesi e per ottenerlo basterà anche un test salivare. Sono le due principali modifiche approvate dalla commissione Affari sociali della Camera, che sta esaminando gli emendamenti al decreto sul certificato verde. Mercoledì la maggioranza si è spaccata sull’articolo 3, con la Lega che ha votato insieme a FdI per la soppressione del green pass. Il Carroccio non ha ritirato neanche oggi i propri emendamenti che hanno ricevuto il parere contrario del Governo. Tra gli altri quelli sulla capienza massima per gli stadi e gli spettacoli. Ma ha ottenuto anche il sì ai test salivari, uno dei pallini di Matteo Salvini e del suo partito.
Il certificato verde avrà una validità di dodici mesi sia per i vaccinati che per i guariti, superando l’attuale scadenza rispettivamente di nove e di sei mesi. La commissione ha approvato due emendamenti identici, presentati dal Pd (a prima firma della capogruppo Elena Carnevali) e della Lega (prima firma Rossana Boldi). “Una scelta compiuta sulla base delle valutazioni scientifiche del Cts che confermano l’efficacia della proroga della validità del green pass, comprese le persone guarite e vaccinate con una dose“, ha spiegato Carnevali.
Se queste era una modifica attesa, più dubbi c’erano sull’equiparazione dei test salivari ai tamponi antigenici e naso-faringei per ottenere il green pass provvisorio, valido per 48 ore. L’emendamento al decreto che è stato approvato è il frutto di una riformulazione che accorpa due modifiche analoghe: la prima presentata dalla M5s Angela Ianaro (la proposta è stata poi sottoscritta dal Pd), la seconda dalla Lega. “E’ una novità importante – ha detto all’Ansa Ianaro – perché dà uno strumento in più, utile specie con i bambini“.
La commissione Affari sociali della Camera ha dato il via libera anche a un altro emendamento al decreto 105 sul green pass: “Salvi i casi di oggettiva impossibilità dovuta all’urgenza, valutati dal personale sanitario, per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso è sempre necessario sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare“.