La Procura di Reggio Calabria ha chiesto l’archiviazione per il consigliere regionale Raffaele Sainato di Forza Italia, indagato per scambio elettorale politico-mafioso. Lo annuncia lo stesso Sainato. Il suo nome era finito nelle carte dell’inchiesta “Inter Nos” che ha fatto luce sugli appalti dell’Asp reggina e su affidamenti nel settore delle pulizie assegnati a imprese ritenuto vicine alle cosche di Reggio Calabria, Melito Porto Salvo e Locri. Affari che non hanno riguardato Sainato. Nel corso delle intercettazioni, però, nel novembre 2019 la guardia di finanza e la Dda hanno sentito alcuni indagati fare riferimento a lui in relazione alla campagna elettorale per le ultime regionali. In particolare, il consigliere regionale Nicola Paris, arrestato nell’ambito della stessa indagine, e l’imprenditore Nino Chilà, nel novembre 2019 hanno chiesto il sostegno elettorale prima a Silvio Floccari, ritenuto dagli inquirenti vicino alle cosche Cataldo e Cordì di Locri, e poi all’imprenditore Sergio Piccolo, oggi ai domiciliari.
Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati anche del consigliere regionale primo dei non eletti nel 2020 della lista di Fratelli d’Italia ed entrato a Palazzo Campanella dopo l’arresto del sindaco di Sant’Eufemia Domenico Creazzo. L’estate scorsa Sainato ha lasciato il partito della Meloni e ha aderito a Forza Italia che, probabilmente, lo ricandiderà alla luce della richiesta di archiviazione comunicata stamattina dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto. Richiesta che, adesso, “dovrà essere valutata – scrive il pm – dal competente gip“. Nei giorni scorsi i difensori di Sainato, gli avvocati Sergio Laganà e Giuseppe Zampaglione, avevano depositato in Procura una memoria del politico che “chiarisce la sua estraneità ai fatti contestati”. I due legali, inoltre, hanno presentato un’istanza di definizione anticipata della sua posizione, “posto che l’iscrizione nel registro degli indagati potrebbe pregiudicare la sua ricandidatura alle prossime elezioni regionali”.
“Sono felice di comunicare – afferma Sainato a caldo – che, dopo neppure un mese, la vicenda giudiziaria in cui sono stato coinvolto si è già conclusa con la richiesta di archiviazione da parte dell’Ufficio di Procura che, preso atto dell’insussistenza del fatto di reato, ha avuto la sensibilità di non volere interferire con le imminenti regionali, anticipando un provvedimento che evidentemente sarebbe stato assunto in ogni caso in un tempo successivo”. “Fino a questo momento – conclude il consigliere regionale – sono stato in silenzio, anzitutto per il grande rispetto che nutro verso le istituzioni, in secondo luogo perché in cuor mio sapevo che tutto si sarebbe risolto in breve e nel migliore dei modi. Così è stato. E voglio ringraziare i magistrati per l’estrema correttezza dimostrata. Non ho mai avuto dubbi nella Magistratura. E la massima trasparenza e l’enorme fiducia che ho riposto nell’Organo giudicante sono state ripagate dalla celerità con cui è stata chiarita la mia posizione”.