Due squadre, Lazio e Salernitana, un solo presidente, Claudio Lotito. Impossibile nello stesso campionato, vietato dalle regole della Figc. I destini dei due club si sono separati, almeno formalmente, con la cessione dei campani a un trust. Ma Roma e Salerno sembrano essere unite ancora da una strada a doppio senso. O almeno è quella che ha percorso Cedric Gondo, 24enne attaccante ivoriano di proprietà della Lazio, l’anno scorso in prestito ai granata, tornato alla base in estate e ora di nuovo in Campania.
La Salernitana, la doppia proprietà più famosa del calcio italiano – seguita dal Bari di De Laurentiis, che però naviga ancora in Serie C – è un caso da anni, e un problema vero da giugno quando i campani hanno conquistato la promozione in Serie A, facendo scattare il divieto di permanenza nella stessa divisione e aprendo la querelle giuridica che si è conclusa con il passaggio a un trust indipendente (o almeno così dovrebbe essere). La sorprendente cavalcata in Serie B dei ragazzi di Castori era stata possibile anche grazie ai tanti prestiti concessi dalla casa-madre Lazio, ben nove lo scorso anno, operazione però non più ripetibile visto che una delle condizioni poste dalla FederCalcio (e messa per iscritto nei documenti del trust) è il divieto di trasferimenti diretti fra i due club. Di loro, soltanto uno (Kilyine) ha trovato posto in Serie A, al Venezia. Tre (Cicerelli e Casasola a Frosinone, Djavan a Cosenza) sono tornati in Serie B. Gli altri, in mancanza di offerte, sono rimasti a Formello e fra questi anche Gondo, eroe della promozione con i gol decisivi nel finale di campionato. Grazie a un colpo di scena di mercato, i granata riabbracciano il loro beniamino: Gondo ha rescisso il contratto con la Lazio e ha firmato per la Salernitana.
L’operazione non poteva passare inosservata. La Lega, che ha la competenza sulla registrazione dei trasferimenti, l’ha segnalata alla FederCalcio, che ha deciso di vederci chiaro: il tesseramento al momento è sospeso e il fascicolo è stato girato alla Procura federale, che aprirà un’indagine. Anche se le carte paiono in regola: a quanto filtra, prima è stata depositata la rescissione di Gondo, e solo in un momento successivo è arrivata l’offerta della Salernitana. Per dimostrare una violazione delle regole ci vorrebbe una prova di contatti precedenti fra le parti, di cui non c’è traccia. Per certi versi, il caso ricorda quello di Joao Mario, che in estate si è svincolato dall’Inter prima di passare al Benfica, per evitare il pagamento di una penale allo Sporting Lisbona in caso di cessione ad un’altra squadra portoghese. Anche lì, al momento non risultano appigli legali per le recriminazioni dei lusitani e così pure la Figc dovrebbe avere le mani legate. Ma ha comunque deciso di passare il fascicolo al procuratore Chinè, per ulteriori indagini.
Comunque vada a finire, l’affaire Gondo ribadisce che il caso Salernitana è tutt’altro che risolto. La stagione dei campani è iniziata male con una doppia sconfitta, 7 gol subiti in appena due partite, una rosa che non pare attrezzata per la massima serie, forse anche perché condizionata dalle vicende societarie. Ma su tutto il campionato pende la spada di Damocle della possibile esclusione dal torneo, visto che l’atto di costituzione del trust che oggi controlla il club prevede la cessione obbligatoria della società entro il 31 dicembre, pena l’estromissione dal torneo. La ricerca affannosa di un acquirente già vista quest’estate è solo rimandata, le voci si rincorrono. La visita della principessa qatariota Amna al-Thani fa sognare i tifosi, la dura realtà del campionato li riporta coi piedi per terra. Adesso forse torna Gondo. Per dare una mano. E riagitare le acque.
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