Dopo l’opposizione all’obbligo di green pass per entrare nelle mense aziendali, i sindacati provano a smarcarsi dall‘impasse chiedendo unitariamente al governo di sancire l’obbligo per tutti di vaccinarsi contro il Covid. In quel modo non si porrebbe il problema delle paventate “discriminazioni” tra lavoratori. “Confermiamo il nostro impegno affinché attraverso lo strumento della vaccinazione e la piena applicazione dei protocolli sulla sicurezza, il nostro Paese possa uscire definitivamente dalla crisi pandemica che stiamo vivendo”, scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri in una lettera al premier Mario Draghi. “In particolare Le ribadiamo il nostro assenso ad un provvedimento che, in applicazione della nostra Carta, il governo decida di assumere finalizzato a rendere la vaccinazione obbligatoria quale trattamento sanitario per tutti i cittadini del nostro Paese”.
I tre segretari chiedono anche di essere convocati, come promesso il 2 agosto, “per affrontare i temi relativi alla realizzazione del Protocollo con le parti sociali sul PNRR, alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ad una verifica dell’intesa realizzata lo scorso 29 giugno sui temi della tutela dell’occupazione e dell’uso degli strumenti alternativi ai licenziamenti. Nel confermarLe l’importanza di fissare tale incontro sottoponiamo alla Sua attenzione la necessità di un confronto preventivo su altre materie e riforme importanti per il Paese e per il mondo del lavoro”, aggiungono.
In attesa dell’eventuale obbligo vaccinale, continua comunque l’opposizione a livello locale alla richiesta di green pass per accedere ai luoghi di lavoro. Le segreterie provinciali di Uilm, Fim e Fiom di Napoli per esempio contestano il fatto che la Protom, un’azienda di ingegneria aerospaziale di Napoli, abbia deciso che dal prossimo 13 settembre potranno fare ingresso i soli dipendenti provvisti del certificato verde e ne ha chiesto l’invio via mail. “Contestiamo fortemente il comportamento dell’Azienda – scrivono i sindacati – e metteremo in campo tutte le azioni necessarie per far rispettare il CCNL e per tutelare la privacy dei lavoratori rispetto alla legittima quanto personale scelta rispetto al tema vaccinazione”. .
Intanto i sindacati dei metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, a Bologna propongono di utilizzare in modo condiviso un’ora del monte ore triennale di formazione previsto dal Ccnl “per realizzare un momento di formazione e informazione per tutte le lavoratrici e per tuti i lavoratori, in ogni azienda, sull’importanza e il valore della vaccinazione contro il Covid”. “Stiamo vivendo settimane confuse a causa della poca chiarezza da parte del Governo e del tentativo di omologare, con una forzatura, le mense aziendali ai ristoranti”, scrivono. “Questa forzatura ha scaricato problemi sulle imprese e tra i lavoratori, creando tensioni e contrapposizioni. Le mense aziendali, grazie ai protocolli sulla sicurezza, funzionano da un anno e non sono luoghi di contagio. Alle aziende a tal proposito proponiamo di assumersi, insieme al sindacato, l’impegno di portare nei luoghi di lavoro un’informazione chiara ai lavoratori sull’efficacia della campagna vaccinale e di far cessare azioni unilaterali non condivise, che stanno creando divisioni tra le persone nei luoghi di lavoro”.