Gli iscritti erano 1.929 ma se ne sono presentati solo 1.054, quindi il 45% era assente. Nel 2020, altro anno segnato dalla pandemia, non si era presentato solo il 37%. Pesano sul dato le assenze degli studenti dalle regioni limitrofe, ma anche i protocolli di sicurezza dovuti al Covid
Green pass alla mano, distanziamento fisico ed emozione palpabile. Oggi sono stati 1.054 gli aspiranti studenti di Medicina Veterinaria che si sono presentati ai cancelli di Via Cinthia, l’ingresso del Complesso Universitario della Federico II di Monte Sant’Angelo, a Napoli. Sono stati i primi a svolgere i test d’ingresso di quest’anno. Gli studenti attesi erano 1.920 per gli appena 65 posti disponibili, ma ne sono arrivati molti di meno – quasi la metà – complici i soliti ripensamenti dell’ultimo minuto, ma anche il Covid: tra malattie, quarantene obbligatorie e la mancanza della certificazione verde.
Il servizio d’ordine ha scortato i candidati all’interno, ripetendo le indicazioni del protocollo di sicurezza al megafono. Tutti gli accompagnatori sono rimasti fuori e durante la prova bisognava tenere sempre la mascherina Fpp2. Alcuni tra i non vaccinati hanno dimenticato di portare i risultati del tampone obbligatorio per accedere all’aula. Sono quindi corsi alla farmacia della zona, con un occhio all’orologio per arrivare in tempo per l’inizio del test. Oltre al Green Pass o all’esito del rapido o del molecolare, valido per 48 ore, bisognava esibire un’autocertificazione sullo stato di salute, un documento d’identità e la ricevuta di iscrizione.
Sulla carta gli iscritti sarebbero dovuti essere 351 in più rispetto allo scorso anno, il 45% degli aspiranti studenti era però assente. Una delle cause potrebbe essere che quest’anno il test è territoriale: chi ha residenza in una regione limitrofa dove non ci sono dipartimenti di Veterinaria, può fare la prova in un altra sede. Molti dei candidati provenienti da Lazio, Basilicata o Molise potrebbero aver deciso di non intraprendere il viaggio verso la Campania, come è avvenuto nelle scorse edizioni. Questo giustifica però solo in parte l’aumento delle defezioni: nel 2020, altro anno segnato dalla pandemia, erano state solo il 37%. Il fattore Green pass potrebbe aver influenzato la decisione di molti: è infatti necessario non solo per accedere alle aule, ma anche per viaggiare fuori regione, sui mezzi a lunga percorrenza.
Domani toccherà invece agli aspiranti studenti di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria: gli iscritti sono 4.327 che saranno distribuiti in 80 aule. Il più anziano ha 75 anni compiuti mentre il più giovane ha appena 16 anni, ne compirà 17 il prossimo 4 ottobre. I candidati sono convocati alle 8.30 sempre davanti all’ingresso di via Cinthia. I posti a disposizione sono in totale 558: 11 in meno rispetto allo scorso anno. A questi se ne aggiungono altri 50 per Medicina e Chirurgia tecnologica e altri 60 per Odontoiatria e Protesi Dentaria. Per l’altro polo campano, l’Università Vanvitelli, si attendono invece 1.300 candidati per i 550 posti di Medicina e i 35 di Odontoiatria. Gli studenti avranno a disposizione 100 minuti per risolvere 60 quesiti che presentano 5 opzioni di risposta. Gli argomenti sono cultura generale (12 quesiti) e ragionamento logico (10), oltre alle grandi protagoniste dei corsi di laurea: biologia (18), chimica (12), fisica e matematica (8). Previsto invece per il 9 settembre la prova per Medicina e Chirurgia in Lingua Inglese: arrivate per ora 696 domande alla Federico II.