Cronaca

Coronavirus, report Iss: “Indice Rt scende sotto la soglia critica, cala anche l’incidenza. Ma salgono a 17 le Regioni a rischio moderato”

"Si conferma il trend di aumento dei ricoveri ospedalieri associati alla malattia Covd-19 - si legge - Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 6%, mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,3%". La variante Delta al 99,7% di prevalenza

L’indice Rt torna sotto la soglia critica di 1 e cala anche l’incidenza, ma crescono i ricoveri e le regioni che passano da un rischio basso a moderato sono 7, con il totale che adesso è arrivato a 17. Sono questi i dati più importanti emersi dall’ultimo monitoraggio settimanale svolto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sugli sviluppi della pandemia di coronavirus in Italia. Il report dell’Istituto si riferisce al periodo compreso tra l’11 e il 24 agosto. Due settimane nelle quali si è registrato un calo dell’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici che è passato dall’1,01 della settimana precedente a 0,97. Gli esperti fanno sapere che si osserva una lieve diminuzione anche dell’Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero.

A conferma della tendenza discendente della pandemia registrata nelle settimane passate c’è anche il dato sull’incidenza che passa dai 77 casi ogni 100mila abitanti del periodo tra il 2 e il 26 agosto ai 74 casi della settimana tra il 27 agosto e il 2 settembre. Il valore rimane comunque al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Gli esperti specificano inoltre che è “in lieve aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.951 contro 15.443). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti resta costante (34%). In lieve diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro 46%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening, dato costante rispetto la settimana precedente”.

Sulla scorta di quanto avvenuto nelle settimane precedenti però si registra un trend inverso per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti Covid italiani. “Si conferma il trend di aumento dei ricoveri ospedalieri associati alla malattia Covd-19 – si legge – Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate che passa da 504 (24 agosto 2021) a 544 (31 agosto 2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,3%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è passato da 4.036 (24 agosto) a 4.252 (31 agosto)”.

Dati, quest’ultimi, che si riflettono anche sul livello di rischio delle singole Regioni italiane. Sono 17 le Regioni e Province autonome che questa settimana risultano classificate a rischio moderato, mentre erano 10 la scorsa settimana. Le restanti 4 Regioni (Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta) rimangono a rischio basso. Spicca il caso della Sicilia, dove i nuovi casi di Covid-19 segnalati in settimana sono in crescita e pari a 9.771. Trend simile anche in Veneto: con 4.217 casi registrati.

Se la Sicilia, in zona gialla da lunedì scorso, mantiene ancora gli indicatori decisionali sopra soglia (22,5% in area medica di pazienti Covid e 13,9% in terapia intensiva), nonostante stia scendendo l’incidenza di casi per 100mila abitanti (190,4 contro 200,7), la Sardegna mostra livelli al limite del 15% per l’area medica e intensive sopra il limite con il 13,2%, anch’essa con incidenza in discesa (117,4 contro 148,5). Anche la Calabria mostra numeri al limite: 16,8% in area medica (sopra la soglia) e sotto limite per intensive (8,9%), in crescita.

Gli esperti ricordano inoltre che la variante nettamente più diffusa in Italia e Ue rimane la Delta – che ha ormai soppiantato del tutto le altre, arrivando a una prevalenza del 99,7% – e per questo motivo “una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuti da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”. Inoltre, ribadiscono, “è opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini, per realizzare il contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.