“La malattia mi limita molto: la mia capacità di respirare è quasi dimezzata rispetto a prima. Ho sempre troppo poco ossigeno nel sangue e questo mi espone costantemente al rischio di ischemie e di altre gravi conseguenze su cuore e cervello. Basta pochissimo perché la mia saturazione scenda sotto il valore limite di 90, che è un valore da ricovero urgente”. A dirlo è lo scrittore e giornalista Giovanni Terzi che, in un’intervista al settimanale Di Più, è tornato a parlare delle sue condizioni di salute. Qualche settimana fa il 57enne compagno di Simona Ventura aveva deciso di rompere il silenzio sulla malattia genetica che lo affligge, la dermatomiosite amiopatica, per sensibilizzare sull’importanza del vaccino anti-Covid, spiegando che “se io a causa di un No Vax prendessi il Covid di nuovo la mia possibilità di sopravvivenza sarebbe limitatissima”.
Per questo ora ha voluto rendere noti ulteriori dettagli circa la sua patologia, la stessa che ha causato la morte di sua madre e che lo costringe ad uno stile di vita morigerato e controllato: “È una malattia da cui non si può guarire: posso sperare soltanto di impedirle di peggiorare – ha detto Terzi -. Ed è una malattia che mi può costare la vita da un momento all’altro. La soluzione definitiva sarebbe il trapianto di entrambi i polmoni. Se prendessi di nuovo il Covid non ce la farei”. Il giornalista sta intanto seguendo una cura sperimentale al Policlinico San Matteo di Pavia a base di cortisone e anticorpi monoclonali. La diagnosi della malattia ai polmoni gli era arrivata nell’inverno del 2020, proprio poco prima dello scoppio della pandemia di coronavirus, mentre era in vacanza in montagna: ad un tratto si era trovato senza fiato durante una passeggiata e così si era subito sottoposto a controlli specifici, che hanno evidenziato la dermatomiosite amiopatica.