Si avvicina il momento della verità per Evergrande, colosso immobiliare cinese da tempo in gravi difficoltà finanziare. I titoli obbligazionari della società sono stati sospesi dalle contrattazioni della borsa di Shenzen mentre perdevano il 20%. Sospeso per “anomala volatilità” anche un bond del gruppo scambiato sulla borsa di Shanghai. Martedì scorso la società aveva avvertito gli investitori sulla possibilità di default, se non fosse riuscito a raccogliere liquidità sufficiente per far fronte alle scadenze debitorie. Come fa notare un operatore del settore il nocciolo della questione è che il gruppo avrebbe bisogno di vendere più appartamenti ma non ha i soldi per farlo. Il modello di business del gruppo nel corso degli anni, possibile in un paese in fase di fortissima urbanizzazione, è stato infatti quello di far fronte aidebiti e interessi con il copioso flusso di cassa garantito dalla continua vendita di immobili. Ora il meccanismo si è inceppato e le vendite non reggono più il passo del debito.

Di recente il gruppo ha raccolto l’equivalente di due miliardi di dollari ( 1,7 miliardi di euro). vendendo alcune delle partecipazioni in banche, progetti immobiliare e una società idrica di cui era in possesso. Non abbastanza per sopportare il peso dei circa 180 miliardi di dollari di passivi. Sinora il governo di Pechino è rimasto a guardare i disperati tentativi del gruppo di rimanere a galla. Possibile che ora si muova per evitare ripercussioni a catena di un fallimento di questa portata. Anche in questa eventualità sembra certo che si procederà ad una ristrutturazione del debito (allungamento scadenze, riduzioni rimborsi, etc) con conseguenti danni per gli investitori. Il gruppo è stato fondato nel 1996 da Hui Ka Yan, divenuto per un certo periodo l’uomo più ricco del paese. Il gruppo possiede la squadra di calcio Guangzhou Football Club, che dal 2012 al 2015 è stata allenata da Marcello Lippi e in cui ha militato anche Fabio Cannavaro.

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