A carico dell'uomo già una denuncia per discriminazione razziale in ambito sportivo e un Daspo di 1 anno. Gli era stato anche vietato l'ingresso allo stadio per 5 anni per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e adunata sediziosa, commesse sempre in occasione di competizioni calcistiche
Avvicinato e picchiato dopo la partita mentre tornava alla macchina. Fabrizio Nonis, noto in televisione come chef ‘Becher’ era appena uscito dal match Verona-Inter di venerdì scorso quando è stato sorpreso insieme al figlio da un ultrà dell’Hellas – già noto alla Questura per reati commessi ad altre manifestazioni sportive – mentre recuperava la macchina in una via vicina allo stadio Bentegodi. Oggi la denuncia della Digos per lesioni personali.
Le vittime, al momento dell’aggressione, non avrebbero avuto addosso segni distintivi dell’Inter. Nonis ha raccontato di essere stato avvicinato e poi pestato, senza alcun motivo apparente. La zona non è coperta dalle telecamere, quindi inizialmente ci sono state delle difficoltà nell’identificare il responsabile. Grazie alle descrizioni fornite dall’uomo e da suo figlio, tuttavia, gli inquirenti sono riusciti a fare le prime ipotesi tra i nomi riconducibili ai gruppi ultras veronesi. Hanno così raccolto gli elementi a carico del denunciato.
Ieri l’uomo, 44 anni, è stato convocato dalle forze dell’ordine per l’elezione di domicilio e la nomina del difensore di fiducia. Al termine dell’iter burocratico, il Questore di Verona Ivana Petricca adotterà i provvedimenti necessari. L’aggressore, classe 1977, era già stato denunciato per discriminazione razziale in ambito sportivo e sottoposto a Daspo per un anno per la stessa vicenda. I reati di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e adunata sediziosa, commesse sempre in occasione di competizioni calcistiche, gli erano invece costati 5 anni di interdizione dagli stadi.