Uno squadrone di candidati sindaco, un esercito di papabili consiglieri comunali. E non poteva essere altrimenti. Il 3 e 4 ottobre si vota per le elezioni amministrative in 1.162 comuni d’Italia, ma al netto del dato numerico la questione è soprattutto politica. Perché a cambiare (o a confermare) la maggioranza cittadina sono chiamati anche gli abitanti di Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Elezioni comunali con ripercussioni nazionali, insomma.
ROMA – I candidati sindaco di Roma sono in tutto 22. Sono invece 40 le liste collegate alle candidature, di cui 20 a sostegno dei quattro principali contendenti. La sindaca uscente Virginia Raggi del M5s ha 6 liste di supporto: oltre a quella M5s anche 4 liste civiche tra cui una che porta il suo nome e legato alla ‘società civile’, un’altra composta da ambientalisti e un’altra ancora con esponenti del mondo dello sport, infine un’ultima lista tutta composta al femminile). Carlo Calenda in veste di ‘civico’ conta un’unica lista – perché non ne ha voluto altre se non quella di Azione – Roberto Gualtieri per il centrosinistra ne ha 6, la principale è quella del Partito democratico ma lo sostengono anche Sinistra civica ecologista, Roma Futura, Psi, i Verdi e Demos. Stesso numero per Enrico Michetti, centrodestra: una civica che porta il suo nome insieme a quelle dei partiti della coalizione (Fratelli d’Italia, Lega per Salvini, Forza Italia, Rinascimento – Cambiamo con Toti), poi Cantiere Italia, Democrazia del popolo e Rivoluzione animalista. Stando a quanto riferito dalle agenzie di stampa ammontano a circa 2mila i nomi nelle liste per l’Assemblea Capitolina.
MILANO – Agli uffici di via Larga, sede dell’anagrafe cittadina, sono arrivate 28 liste in tutto. Sono invece 13 i candidati a sindaco. Tra loro c’è l’uscente e ricandidato del centrosinistra Beppe Sala, che ha otto liste a suo sostegno: quella del Pd, Volt, la lista civica Beppe Sala Sindaco, Milano Radicale, Riformisti con Sala, Milano in salute, Europa Verde, Milano Unita. Per quanto riguarda il centrodestra il candidato sindaco Luca Bernardo è sostenuto dalla lista della Lega per Salvini Premier, Forza Italia, la lista civica Luca Bernardo, Milano Popolare, Fratelli d’Italia, Partito Liberale Europeo. Il Movimento 5 stelle ha presentato la lista che vede come candidata la manager Layla Pavone, ex componente del cda Seif che edita il Fatto quotidiano. Sono tre invece i candidati sindaci che si rifanno alla galassia della sinistra radicale: Natale Azzaretto con la lista del Partito comunista dei lavoratori, Pascale Alessandro Fabio con il Partito Comunista, Marco Muggiani con il Pci. C’è poi la lista di Potere al Popolo che ha come candidata sindaca Bianca Miriam Tedone. Il candidato sindaco della sinistra Gabriele Mariani è appoggiato dalle liste Milano in Comune e dalla lista Civica Ambientalista. I socialisti hanno presentato le liste Socialisti di Milano e Milano Liberale con il candidato sindaco l’ex assessore comunale Giorgio Goggi, c’è poi la lista del Partito Gay il cui candidato sindaco è Mauro Festa. Tra i candidati sindaci c’è anche un no vax, Teodosio De Bonis della lista del Movimento 3V. C’è poi il giornalista ed ex M5s Gianluigi Paragone con due liste, Milano Paragone sindaco e Grande Nord. C’è infine la lista Milano inizia qui con candidato sindaco Bryant Biavaschi.
BOLOGNA – A Bologna le liste sono 19, a sostegno di otto candidati sindaco: è la segreteria generale del Comune a renderle note, nel giorno in cui scadevano i termini per il deposito. In appoggio a Matteo Lepore, attuale assessore e candidato per il centrosinistra, ci sono sette liste: Europa Verde, Partito democratico Lepore sindaco, Matteo Lepore Sindaco, Anche tu Conti, M5s 2050, Coalizione civica per Bologna coraggiosa ecologista solidale e Lista Psi-Volt. Per il candidato del centrodestra, l’imprenditore Fabio Battistini, ci sono Fratelli d’Italia, Bologna ci piace, Popolo della famiglia, Lega Salvini premier e Forza Italia. Due sono poi le liste in appoggio dell’ex sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi: Bfc-Bologna forum civico e Per Bologna Italexit. A queste si aggiungono le candidature di Addolorata Palumbo (detta Dora) sostenuta da Sinistra Unita per Bologna, Marta Collot con la lista di Potere al Popolo, Andrea Tosatto sostenuto da 3V – Verità libertà, Federico Bacchiocchi con il Partito comunista dei lavoratori, Luca Labanti, Lista Movimento 24 agosto – Equità territoriale.
TORINO – In tutto 13 candidati a sindaco, con 30 le liste complessive. Per quanto riguarda il candidato sindaco di centrosinistra Stefano Lo Russo, a sostenerlo ci sono sei liste: Partito democratico, Moderati, Articolo Uno, Sinistra ecologista, Torino Domani e Lo Russo sindaco. Il candidato di centrodestra Paolo Damilano vede al suo fianco Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Torino Bellissima, Progresso Torino, il Popolo della famiglia e Sì Tav Sì Lavoro. Come annunciato, la candidata del M5S Valentina Sganga, oltre al suo partito, porta con sé anche Europa Verde. Ma ci sono ben altri 10 candidati sindaco: Giusi Greta Di Cristina per il Partito Comunista e Torino Città Futura, Angelo D’Orsi per Sinistra in Comune, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano. Massimo Chiesi per il Partito comunista dei lavoratori, Ivano Verra per Italexit e Noi cittadini, Ugo Mattei per Futura Torino, Paolo Alonge per 3V, Roberto Salerno per Mat, Davide Betti Balducci per il Partito gay e il Partito animalista, Lorenzo Varaldo per Divieto di licenziare e Emilio Mazza per Basta Isee.
NAPOLI – Saranno in sette a contendersi la carica di primo cittadino. Il Centrosinistra, con Pd e il Movimento 5 Stelle, appoggeranno l’ex ministro Gaetano Manfredi con 13 liste. Il Centrodestra con tre partiti e 9 civiche il magistrato Catello Maresca. Tre invece gli schieramenti a supporto di Alessandra Clemente, ex assessore della giunta di Luigi de Magistris. Ritorno in campo anche per l’ex sindaco Antonio Bassolino con 5 liste. L’M5s, però, correrà spaccato, con l’attuale capogruppo al Comune e candidato sindaco cinque anni fa con i grillini, Matteo Brambilla che, insieme ad un gruppo di dissidenti del vecchio Movimento ha deciso di non appoggiare la linea del nuovo leader politico dei 5Stelle, Giuseppe Conte, e di presentare una lista autonoma: Napoli in Movimento-No alleanze. Anche i no vax-no Green Pass avranno il proprio esponente politico: è candidato a sindaco, infatti, anche Giovanni Moscarella del movimento 3v. Presente anche ‘Equità territorialè con la candidata a primo cittadino Rossella Solombrino.
CALABRIA – Un centrodestra unito e coeso contrapposto ad un centrosinistra dove si registra l’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle ma frammentato in tre, con l’ex governatore Pd Mario Oliverio che si schiera in contrapposizione alla coalizione ma soprattutto ai dem. E’ il quadro che esce dalla presentazione delle candidature per le elezioni regionali calabresi in programma il 3 e 4 ottobre prossimi. Elezioni che si sono rese necessarie a quasi due anni dalle precedenti per la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli, morta nell’ottobre scorso. Centrodestra, dunque, riunito a sostegno di Roberto Occhiuto. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera può contare sull’apporto di sette liste: oltre a quella del suo partito, Fi, Occhiuto schiera Forza azzurri Occhiuto presidente, Lega, Fratelli d’Italia, Udc, Coraggio, Noi con l’Italia. A fronteggiare la coalizione che già governa la regione tre candidati di centrosinistra: quello ufficiale, la neurologa e scienziata Amalia Bruni, il sindaco uscente di Napoli Luigi de Magistris, a capo di una coalizione civica, e l’ex governatore Pd Mario Oliverio. La Bruni è sostenuta da sette liste (Amalia Bruni presidente Calabria Sicura, Pd, M5S, Psi, Tesoro Calabria, Europa Verdi, Dpan Democrazia popolare animalisti); de Magistris da 6 (de Magistris presidente, dema democrazia autonomia, Uniti con de Magistris, Per la Calabria con de Magistris, Un’altra Calabria è possibile, Calabria resistente e solidale); Oliverio da una, Oliverio presidente identità calabrese.