Fin da quando erano piccoli, io e mia moglie abbiamo sempre portato Marco e Giovanni a camminare in montagna; lo scenario delle nostre passeggiate fra i boschi, quelle in cui si osservano le foglie, si ascoltano i rumori e ci si diverte a riconoscere funghi, piante ed orme di animali, è Fai della Paganella, un piccolo paese in provincia di Trento che per noi è diventato sinonimo di vacanza, di relax e di bei ricordi.
Nel corso degli anni, questo sarà il dodicesimo, la comunità dei faiotti (così si chiamano gli abitanti di Fai) ci ha accolto non come turisti, ma come fossimo amici da sempre; noi abbiamo imparato a conoscere loro e loro hanno imparato a conoscere noi.
Quello che ci ha sempre stupito di Fai e dei faiotti è il modo in cui questi incredibili 903 abitanti non solo non si lamentano di ciò che a Fai manca, ma fanno di tutto per valorizzare quello che a Fai c’è e lo fanno talmente bene da rendere impossibile non innamorarsi dei loro boschi, dei prati e del loro modo di vivere.
Quattro anni fa Mariavittoria e Lucia, faiotte DOC che ormai mi pregio di poter definire amiche, mi hanno raccontato quella che poteva sembrare un’idea pazza: fare di Fai della Paganella il centro di un festival dei sentieri, un evento che ruotasse attorno ai boschi e permettesse di raccontare, facendole sperimentare in prima persona, le mille emozioni e le infinite esperienze cui il bosco può fare da cornice; per i grandi, per i bambini… e persino per gli animali!
Da allora, anno dopo anno, Orme (questo il nome di quello splendido festival, che vedrà la sua quarta edizione dal 9 al 12 settembre e che conta decine di eventi prevalentemente gratuiti e tutti all’aperto) ha visto arrivare a Fai migliaia di persone che hanno assistito a spettacoli shakespeariani, improvvisazioni musicali, improvvisazioni teatrali per bambini e molto altro, sempre nel bosco. Conferenze, passeggiate (anche con gli amici a 4 zampe, ovviamente), degustazioni (che anche la pancia e la convivialità vogliono la loro parte!), concerti di cantanti famosi e non, tutto questo davanti ad un pubblico sereno e sorridente che, quasi senza accorgersene, si scopriva unito da un invisibile filo… verde.
Il bosco è cornice di Orme e di Fai, certo, ma è anche attore e parte attiva perché trasmette a chi lo vive energia e sensazioni incredibili. Quest’anno, fra i tanti eventi che animeranno il festival, ci saranno anche la possibilità di fare forest bathing (letteralmente “bagno nella foresta”), salire in malga al tramonto, camminare sul sentiero del latte o su quello dei segreti. Si potrà assistere al concerto di Michele Bravi, camminare ad occhi chiusi per sperimentare il sentiero dei sensi, fare trekking con gli asini, praticare yoga nel bosco o imparare a disegnare foglie alberi ed animali.
Posso darvi un consiglio? Prendetevi qualche giorno per voi se potete, venite a Fai per Orme e scoprirete quanto è bello capire il bosco un pochino di più.