Le “catastrofiche” dichiarazioni del ministro Roberto Cingolani sono giunte alla mia attenzione esattamente nel giorno dell’ennesimo funerale di una compagna di lotta ambientalista, qui in Terra dei Fuochi campana, Simona Pucciarelli, bellissima guida turistica uccisa a soli 46 anni dal solito cancro, metastatico sin dall’esordio.
Esattamente come Simona Riccio, 28 anni per sempre, che mi diede solo il tempo di avvisare Padre Maurizio Patriciello affinché riuscisse a cresimarla prima di morire il Venerdì Santo di tre anni fa. Esattamente come la compagna di lotta Nadia Toffa, uccisa a 40 anni dal solito cancro metastatico pochi anni dopo avermi intervistato e avermi confessato, nel corso di quella intervista, che comprendeva molto bene quello che le dicevo a proposito di come e quanto si muore in eccesso nella Terra dei Fuochi bresciana. Mi confessò che lei, nata a Brescia, ricordava la paura di giocare nel suo bellissimo parco pubblico dove all’ingresso, ancora oggi, compare la scritta “È vietato giocare a piedi nudi”. Dichiarazioni catastrofiche più della catastrofe climatica in atto.
Il ministro richiama solo i numeri che gli fa piacere riportare o vuole conoscere, poiché sembra proprio che, ad esempio, non conosca per nulla quelli che il suo organo tecnico di consulenza, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ha pubblicato da poco, rendendo noto a tutti noi competenti tecnici la tragica situazione della marea montante di rifiuti anche tossici che sta letteralmente seppellendo la Lombardia – e in particolare proprio la provincia di Brescia – uccidendo ogni giorno i cittadini residenti, nella perdurante e totale assenza di una tracciabilità certificata e informatica – soprattutto quella dei rifiuti industriali e tossici che stanno letteralmente massacrando la regione, da anni ormai più della Campania. Ma come? Proprio con un ministro scienziato e informatico siamo sempre a zero nella tracciabilità certificata dei rifiuti e a Brescia non se parla proprio? Gravissimo!
Simona Pucciarelli (46 anni), Simona Riccio (28 anni), Nadia Toffa di Brescia (40 anni) sono solo le vittime che io ho conosciuto delle ormai migliaia di vittime italiane che muoiono ogni giorno perché ancora nessun ministro dell’Ambiente, neanche il mio amico e stimatissimo Generale Sergio Costa, è riuscito a tracciare con efficacia i flussi dei rifiuti speciali industriali nelle nostre Terre dei Fuochi. Migliaia di cittadini italiani muoiono ogni giorno in maniera evitabile nel nostro Paese perché ancora nessun governo, in particolare e soprattutto al nord, è riuscito a incidere in maniera significativa per abbattere quello tsunami di evasione fiscale che, per i manufatti, significa centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale, e quindi da smaltire in modo illecito andando a uccidere in qualche parte di Italia o del mondo.
Ancora nessun ministro dell’Ambiente è riuscito, prima di parlare di un “nucleare pulito” di pochi chilogrammi, a decidere e farci sapere dove andranno comunque le scorie radioattive che in ogni caso già si producono e che sono in continuo e costante aumento. Se penso solo a quante scintigrafie io per primo ho chiesto per le mie pazienti come Simona Pucciarelli, come Simona Riccio, e per me stesso!
Proprio a Ponte di Legno, proprio nella martirizzata provincia di Brescia, non una sola parola sulla tragedia che uccide ogni giorno l’ambiente e i cittadini bresciani, persino con discariche radioattive e che resteranno tali per millenni anche dopo che avremo avuto a disposizione il “nucleare pulito” – perché nessuno ha controllato né controlla il nucleare che gira senza tracciabilità certificata e informatica (pur in presenza di un ministro scienziato e informatico!) insieme ai rifiuti che poi vanno a uccidere nella Terra dei Fuochi bresciana.
Dalla “ecologia ideologica” dovremmo quindi passare e fidarci della “ecologia omeopatica” che il ministro sembra invece volerci non proporre ma imporre, con quella arroganza con cui qualche fac simile di scienziato virologo ha fatto scuola negli ultimi anni. “Similia similibus curantur”, questo è il principio antichissimo dell’omeopatia che sembra richiamare nella sua “vision” ecologica: il danno tossico da inceneritori si potrà curare quindi con gli stessi inceneritori, il danno tossico da nucleare si potrà curare con il nucleare stesso, perché le nuove tecnologie cui essa si affida con scientifica e non fideistica fiducia ci garantirebbero di evitare quella tossicità certa che quindi, implicitamente, ammette comunque per le tecnologie di riferimento attualmente in uso e già obsolete e bocciate da tutto il popolo italiano!
E ci ricorda solo quei numeri che tornano utili per supportare le sue tesi, ma non dice uno solo di tutti quei numeri, nella catastrofe climatica già in corso, su cui potrebbe – anzi dovrebbe – già intervenire: flussi di rifiuti industriali e tossici, danni alla salute e dati epidemiologici (specie e soprattutto in Lombardia e in provincia di Brescia), situazione catastrofica dei nostri siti di stoccaggio del nucleare, dei rifiuti ospedalieri e radioattivi, dei rifiuti tossici come l’amianto.
E ancora, forse il ministro ignora che nel mondo intero già non si morirebbe di fame, perché disponiamo del 120% del fabbisogno alimentare, ma le risorse alimentari non sono distribuite in modo corretto per eccesso di diseguaglianze sociali, e inoltre sono anche pesantemente contaminate, soprattutto l’acqua, come per esempio sempre più accade anche in Lombardia e Veneto.