Colpo di Stato in Guinea, dove le forze speciali hanno rivendicato di aver arrestato il presidente Alpha Condé dopo aver preso d’assalto il palazzo presidenziale nel centro della capitale Conakry. Apparso in un video diffuso sui social media, il tenente colonnello Mamady Doumbouya, capo delle forze speciali, ha detto che “abbiamo deciso di sciogliere la Costituzione in vigore, sciogliere il governo e chiudere le frontiere terrestri e aeree”. Il tutto secondo Doumbouya per mettere fine al ”malfunzionamento delle istituzioni repubblicane”, alla ”strumentalizzazione della giustizia” e al “calpestamento dei diritti dei cittadini”.
Sui social i golpisti hanno diffuso un’immagine del presidente, 83 anni, con i militari intorno. Lo scorso dicembre Condé era stato eletto per un terzo mandato presidenziale in elezioni che erano state contestate dall’opposizione, che aveva denunciato brogli. Doumbouya, che ha guidato il golpe, in precedenza aveva prestato servizio nella Legione straniera francese. “Il presidente è al sicuro”, ha detto una fonte governativa a Guinée 7. Il ministero della Difesa ha invece riferito che gli assalitori che hanno sparato fuori dal palazzo presidenziale della capitale Conakry sono stati respinti.
Conde potrebbe ora rimanere al potere fino al 2030 se vincesse di nuovo le elezioni nel 2025. È salito al potere nel 2010 nel primo voto democratico dall’indipendenza dalla Francia nel 1958. Molti hanno visto la sua presidenza come un nuovo inizio per il Paese, segnato da decenni di governo corrotto e autoritario. Gli oppositori, tuttavia, affermano che non è riuscito a migliorare la vita dei guineani, la maggior parte dei quali vive in povertà nonostante le vaste ricchezze minerarie del paese. Nel 2011 è sopravvissuto a un tentativo di omicidio dopo che uomini armati hanno circondato la sua abitazione durante la notte e hanno colpito la sua camera da letto con razzi. Nella stessa occasione alcune granate sono atterrate all’interno del complesso e una delle sue guardie del corpo è stata uccisa.