A margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha risposto alle affermazioni della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha definito il reddito di cittadinanza “metadone di Stato”. “Non rispondo perché chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di cosa è la povertà”, ha detto secco il ministro, sottolineando che sul reddito “ci sono delle modifiche da fare” ma che allo stesso tempo “sarebbe un passo indietro per il nostro Paese” se questo “tornasse ad essere tra i pochi paesi che non ha uno strumento di contrasto alla povertà”. Sul ruolo dell’Anpa, poi, Orlando ha concluso: “Lo avrà, ma noi abbiamo il titolo quinto della costituzione come prevalenza”.

La leader di Fratelli d’Italia ha poi cercato di chiarire la propria posizione: “Io – ha specificato – ho detto una cosa molto precisa, che la mentalità con cui lo Stato approccia il problema della povertà con il reddito di cittadinanza è la stessa mentalità con la quale lo Stato approccia il problema della tossicodipendenza, cioè con il mantenimento a metadone. È una cosa semplice da capire, lo spiego ad Orlando, Conte e Di Maio: vuol dire tenere le persone nella condizione in cui si trovano”. Quindi ha concluso: “Io credo che combattere la povertà non sia mantenere le persone con la paghetta di Stato nella loro condizioni di povertà”.

Articolo Precedente

Mattarella interviene a sorpresa al Salone del Mobile: “Sto violando il programma, ma questa è occasione per il rilancio e la ripresa del Paese”

next
Articolo Successivo

Reddito di cittadinanza, Meloni insiste: ‘Lo Stato approccia la povertà come fa con la tossicodipendenza e mantenimento a metadone’

next