È stato il fidanzato a trovarla senza vita nell’appartamento che condividevano a Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona, una zona collinare sopra il lago di Garda. Il quadro che si è trovato davanti era quello di un omicidio: la vittima, Chiara Ugolini, di 27 anni, era riversa in un lago di sangue con una ferita alla testa. È stato lui a chiamare i carabinieri che ora indagano per ricostruire quanto accaduto. Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulle cause della morte della ragazza. Le indagini dei carabinieri si sono subito concentrate sulle altre persone che vivono nella palazzina di via Verona dove è avvenuto l’omicidio, uno stabile di tre piani: in particolare, i sospetti si sono rivolti nei confronti di un uomo con precedenti penali che al momento si era reso irreperibile. Fermato ieri sera dalla polizia stradale, intorno alle 22.30 lungo il tratto fiorentino della A1, nel corso della nottata avrebbe ammesso le sue responsabilità davanti agli agenti della stradale e ai carabinieri di Verona.

L’allarme era scattato nella giornata di domenica 5 settembre, dopo che la giovane non si era presentata al lavoro nel negozio del padre del compagno per il turno pomeridiano e non rispondeva alle telefonate. Secondo quanto riporta Telenuovo nel suo tg, la ragazza si era trasferita da poco da Fumane sul lago, per stare accanto al fidanzato, di Garda. L’ipotesi è che Chiara Ugolini potrebbe essere stata vittima di una violenta colluttazione, cadendo a terra. Gli investigatori hanno confermato di non avere trovato tracce di effrazione della casa.

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