È coprifuoco in Guinea. Lo hanno annunciato le forze speciali che hanno comunicato di aver avviato un colpo di Stato nel Paese. Hanno specificato che la misura sarà attiva “fino a nuovo avviso” e che i governatori sono stati sostituiti con i militari. La giunta ha fatto sapere che sarà avviato un governo di unità per un periodo di transizione. Verranno rispettati gli impegni economici con i partner e non ci sarà nessuna “caccia alle streghe” nei confronti del precedente esecutivo. Lo ha promesso il tenente colonnello Mamady Doumbouya, che ieri ha guidato il colpo di Stato con cui è stato deposto il presidente Alpha Condé, attualmente in carcere. Rimangono però poco chiari alcuni punti, come la durata della consultazione o del passaggio di consegne.
Intanto, la vicenda ha risvolti anche sull’economia globale, con i prezzi dell’alluminio che si impennano. La Guinea è infatti il principale esportatore di bauxite al mondo, minerale necessario per la produzione del metallo. Al London Metals Exchange ha toccato quota 2775 dollari la tonnellata, il livello massimo dal maggio 2011. In forte rialzo anche a Shanghai: 21.980 yuan la tonnellata sui massimi del luglio 2008. Arriva inoltre la notizia nel frattempo che la squadra nazionale di calcio del Marocco, rimasta bloccata in un albergo di Conakry durante il colpo di Stato, è riuscita a lasciare la Guinea in serata: lo ha detto funzionario della Federcalcio marocchina, Mohamed Makrouf, alla Afp. Gli sportivi avrebbero dovuto affrontare la nazionale della Guinea nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2022. In una dichiarazione, la FIFA ha dichiarato che la partita sarà rinviata “per garantire la sicurezza di tutti i giocatori e per proteggere tutti gli ufficiali di gara”.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato l’azione dei golpisti e ha chiesto la liberazione del presidente, da loro catturato. “Sto seguendo personalmente la situazione in Guinea molto da vicino. Condanno fermamente qualsiasi acquisizione del governo con la forza delle armi e chiedo l’immediato rilascio del presidente Alpha Condè”, ha scritto Guterres in un tweet. Lo stesso ha fatto la su Twitter la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni: “Condanniamo il tentativo di cancellare la costituzione con la violenza” e la Francia con una dichiarazione del ministero degli Esteri francese. Parigi “si unisce all’appello della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) per condannare il tentativo di presa del potere con la forza” e “chiedere il ritorno all’ordine costituzionale”, scrive il vice portavoce del Quai d’Orsay. Secondo diversi resoconti dei media locali e internazionali, nelle ore scorse il presidente della Guinea Alpha Conde è stato arrestato dalle forze speciali dell’esercito a Conakry, mentre si udivano spari nelle strade del centro della capitale della Guinea. Il colonnello guineano Mamady Doumbouya ha parlato in una trasmissione televisiva di stato dicendo che il presidente Alpha Condé era in custodia e ha avvertito le persone di rimanere in casa. È stata resa disponibile dai militari una foto, che mostra il presidente detenuto dalle forze speciali dell’esercito. Anche Mosca si esprime sul caso con le parole del ministero degli Esteri: “Mosca si oppone a qualsiasi tentativo di presa di potere incostituzionale. Chiediamo che Alpha Condé sia rilasciato e che sia garantita la sua immunità. Crediamo che sia necessario che la situazione in Guinea ritorni rapidamente alle basi costituzionali. Chiediamo con forza a tutte le forze politiche della Guinea di astenersi da azioni che possono incitare più violenza e di risolvere pacificamente la situazione attuale attraverso colloqui”, ha sottolineato il ministero, citato dalla Tass (agenzia di stampa russa). Lo stesso fa anche il presidente della Liberia ed ex campione calcistico George Weah, con una nota: “La violenza e l’instabilità politica in Guinea avranno conseguenze negative per l’intera regione”. A tale proposito, Weah ha convocato una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale .