Mentre Giuseppe Conte visita Napoli in vista delle elezioni comunali, è in dirittura d’arrivo la notifica del ricorso giudiziario per l’annullamento dello statuto del M5s e contro la votazione con cui l’ex premier è stato “incoronato” leader. Lo fanno sapere con una nota i promotori dell’iniziativa legale che parte proprio da Napoli e vede come promotori alcuni attivisti storici, che si sono rivolti all’avvocato Lorenzo Borrè. I ricorrenti chiedono l”annullamento dello statuto e prendono a prestito le parole di Beppe Grillo che lo ha definito “seicentesco“.
Uno statuto, sostengono i ricorrenti , “con cui Conte e una minoranza di iscritti al M5s hanno stravolto i principi cardine del Movimento”. “Un ampio fronte di attivisti della prima ora ha impugnato oltre allo statuto anche la votazione con cui Conte è stato incoronato monarca di quello che oramai è un partito a tutti gli effetti” scrivono i ricorrenti secondo i quali “sono sette gli articolati motivi di illegittimità, non solo procedurali”, alla radice dei ricorsi che verranno illustrati nei prossimi giorni in conferenza stampa. L’iniziativa, spiegano, “nasce a seguito della deriva verticistica che ha portato ad accantonare le regole e i principi fondanti del M5S, con conseguente sospensione della democrazia interna“.
“Ricorso su nuovo Statuto del Movimento? Facciano le iniziative che vogliono”, ha replicato Conte, a margine della presentazione della lista del M5S a Napoli per le amministrative. “Conte è stato votato in maniera plebiscitaria dai nostri iscritti. Andiamo avanti con il nuovo corso, dritti per la nostra strada. Chi non condivide ha tutto il diritto di proseguire per la propria. Siamo determinati a tornare prima forza politica in Italia e lo faremo con Conte presidente”, è invece il commento di Michele Gubitosa, deputato campano dei 5 stelle.