Una “campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza“. È con queste parole che Giuseppe Conte ha replicato agli attacchi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla misura introdotta dal Movimento 5 stelle per sostenere i meno abbienti. Attacchi violenti contro il reddito, definito addirittura “metadone di Stato“, che i leader di Lega e Fratelli d’Italia hanno lanciato da Cernobbio, dove si è tenuto il forum Ambrosetti, e che arrivano dopo settimane di propaganda tamburellante di Matteo Renzi: l’ex premier ha addirittura lanciato un referendum per abolire una misura pensata per i meno fortunati.
Quella contro il reddito, dunque, è diventata una vera e propria campagna che unisce tutto il centrodestra ai renziani. Già nella giornata di domenica, ospite sul palco della festa del Fatto Quotidiano, Conte aveva replicato a Salvini e Meloni. Oggi è tornato a difendere il reddito durante la sua visita a Napoli, dove è andato a presentare la lista del M5s per le comunali. “In questi giorni assistiamo a una campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza. Trovo vigliaccio e folle che esponenti politici, per giunta con trattamenti economici privilegiati, chiedano di abrogare una misura di civiltà nei confronti di chi non ha nulla”, ha detto l’ex presidente del consiglio. “Che visione di paese si può avere quando si chiede di abrogare una misura del genere? – dice il presidente del M5s – Una misura che ha permesso, oltretutto, di affrontare la pandemia, con un milione di nuovi poveri. Una misura di civiltà che tutti gli altri paesi hanno, l’Italia è arrivata tardi ma c’è arrivata grazie al M5s”.
Un concetto ripetuto più volte dall’ex inquilino di Palazzo Chigi: “Parlare di abrogazione del reddito di cittadinanza significa fare un ragionamento ed avere un comportamento vigliacco, fare un’aggressione vigliacca. Stiamo parlando anche di pensionati e di una platea di beneficiari che non ha di che mangiare. Spesso viene utilizzato l’argomento degli abusi: se anche ce ne fosse stato qualcuno non è normale abrogarlo, chiudere la questione per questo. Io dico però che si può migliorarlo, in Germania hanno impiegato tanto tempo per metterlo a punto. Ma ora, dopo un anno di Covid, dire di abrogarlo è folle e vigliacco“. Ma cosa farebbero i 5 stelle se il governo di Mario Draghi dovesse cancellare il Reddito di cittadinanza? “Sarebbe la rottura di un patto di lealtà e di una logica di sostegno e collaborazione: ma il M5s sosterrà il governo dal momento che Draghi ha confermato che condivide la misura”, ha risposto Conte. Un mese fa, infatti, Draghi aveva spiegato di “condividere in pieno” il concetto alla base del reddito di cittadinanza, aggiungendo però che era “presto per dire se verrà riformato”.
Difende il reddito pure Roberto Fico: “Il reddito di cittadinanza è una misura importantissima per le persone in difficoltà. Il M5S lo difenderà”, dice il presidente della Camera, presente ad una manifestazione elettorale del M5S nel Rione Sanità. “Se ci sono dei miglioramenti da fare – ha aggiunto Fico – si faranno, ma il reddito rimane “. Alle domande dei giornalisti sulle critiche al reddito di Salvini, il presidente della Camera ha replicato: “è una misura ottima che ha dato un contributo importante alle persone in difficoltà”.
E se da Napoli Conte e Fico difendono il reddito, da Siena Salvini è tornato ad attaccarlo: “Il Reddito di cittadinanza ha portato solo problemi: lavoro nero e disoccupazione. Lavoreremo per modificarlo o cancellarlo”, dice il leader della Lega. Una posizione dal quale si sgancia Giancarlo Giorgetti. Se Salvini parla direttamente di cancellazione del reddito, infatti, il ministro dello Sviluppo economico esprime un concetto diverso: “Dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza – dice rispondendo ad una domanda a margine del Salone del Mobile – La costituzione italiana recita che é il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo é di trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza”.